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Banca dati quesiti

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20 ottobre 2021

L'ufficio scrivente nei giorni scorsi ha inviato un informativa, ai contribuenti residente nel Comune, monocomponenti del nucleo familiare, portandoli a conoscenza della normativa ed invitandoli eventualmente a regolarizzare la propria posizione con ravvedimento operoso dall'anno d'imposta 2016.
Un contribuente presenta un istanza dove motiva la doppia residenza, con il fatto che il coniuge è invalido al 100% e che quindi per motivi di salute è obbligato a risiedere in altro comune dove può ricevere le cure necessarie. Specifica anche che nell'altro comune paga l'IMU come seconda casa.
In questo caso come può agire il Comune.
Grazie cordiali saluti
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19 ottobre 2021

Buongiorno, ai fini Tari è possibile applicare la stessa disposizione vigente per l'Imu, cioè, considerare due accessori di categoria diversa per l'immobili principale? oppure, a differenza dell'imu posso avere due accessori anche della stessa categoria?
Se si possono avere, due accessori di categoria diversa o uguale è necessaria la dichiarazione del contribuente o posso inserirli d'ufficio a seguito di controllo catastale?
Grazie
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18 ottobre 2021

Buongiorno, ho un dubbio interpretativo rispetto alla circolare n. 1/DF del 17.02.2016 del MEF inerente l'Uso gratuito:
posto che le condizioni sono:
n.1 il contratto sia registrato,
n.2 il comodante possieda un solo immobile ad uso abitativo in Italia oppure possieda
nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale non di lusso,
n. 3 il comodante risieda nello stesso comune in cui è situato l’immobile concesso in comodato.
Se il comodante, oltre all'immobile che concede in uso gratuito nel nostro comune ha un solo altro immobile in altro comune e vi ha la residenza anagrafica e quindi lo considera come la sua abitazione principale, come si può attuare la condizione n. 3 ossia che il comodante deve risiedere nel comune dove si trova l'immobile soggetto a comodato d'uso?
Ringrazio anticipatamente per il confronto


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14 ottobre 2021

Gent.mo dr Cava
Abbiamo accertato ai fini TARI un contribuente per un'area posta in aperta campagna dove si effettua un rimessaggio di roulotte e camper (non autorizzato). Il contribuente dichiara di non dover pagare la Tari perché non produce rifiuti e quindi non usufruisce del servizio ed inoltre la presenza umana è sporadica limitata a qualche accesso da parte del proprietario del terreno per semplice ricognizione dei luoghi. Lei come vede questa situazione?
La ringrazio
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14 ottobre 2021

La riduzione al 75% dell'IMU in caso di locazione a canone concordato deve essere prevista dal Comune o spetta per legge? Se non viene presentata la dichiarazione deve essere comunque applicata?
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13 ottobre 2021

Buon giorno abbiamo individuato nel ns comune diverse aree in aperta campagna destinate a rimessaggio invernale di roulotte e camper.
Si tratta di aree private e non risulta rilasciata alcuna autorizzazione allo svolgimento di tale attività.
Ai fini tari queste aree sono assoggettabili al tributo? Abbiamo fatto un accertamento e il contribuente sostiene che nulla è dovuto ai fini tari in quanto si tratta di un semplice rimessaggio per il solo periodo invernale, non ci sono servizi e la presenza umana è sporadica ( in realtà dice di accedere sono lui nel sito, non giornalmente e solo per fare sorveglianza) nè c'è alcuna produzione di rifiuti.
Come ci dobbiamo comportare in questi casi, posto che ci sono diversi rimessaggi ( in aperta campagna e non autorizzati) che effettivamente non producono spazzatura ne si servono del servizio?
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13 ottobre 2021

Salve, un contribuente ha effettuato richiesta di rimborso in compensazione per dei versamenti TARI effettuati dal 2019 per un immobile in ristrutturazione con regolare scia che ne conferma l'inagibilità da quella data, di cui però ha fatto dichiarazione solo adesso.
Possiamo accettare la richiesta, anche se la sua dichiarazione è tardiva?
In attesa, augurando buon lavoro, ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti.

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08 ottobre 2021

Possiamo accertare a fini TARI una ditta che svolge abusivamente una attività economica? Nel caso specifico campeggio( dati rilevati dai portali tipo booking).
Non vorrei che un eventuale accertamento di questo tipo di attività dia al contribuente eventuali vantaggi o aspettative al rilascio di autorizzazioni
Oppure avendo licenza di bar che svolge nella stessa area possiamo accertarlo come area scoperta operativa?


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07 ottobre 2021

Un contribuente, per l'anno 2021, ha versato l'IMU in eccedenza e ora ne chiede il rimborso. Da una verifica risulta però che negli anni precedenti, al Comune, ha versato in misura inferiore al dovuto. E' stato quindi invitato a regolarizzare il pregresso mediante ravvedimento operoso, in modo tale che l'Ente possa successivamente procedere al successivo rimborso. Per le vie brevi ha fatto sapere che vuole il rimborso, che non procederà col ravvedimento operoso e che, semmai, pagherà al ricevimento dell'accertamento. E corretto il diniego dell'Ente? Qual'è la normativa di riferimento? Grazie.
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07 ottobre 2021

Buongiorno,
chiediamo conferma dell'assoggettabilità alla TASI di un fabbricato accatastato con categoria catastale E/3. Grazie
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05 ottobre 2021

Buongiorno, in questi giorni l’ufficio Tributi sta trasmettendo una nota informativa, ai contribuenti residenti nel comune iscritti in anagrafe, con nuclei familiari monocomponenti e che godono dell’esenzione IMU per abitazione principale, portandoli a conoscenza della normativa e delle varie sentenze, che ben precisano i requisiti da possedere per godere di tale esenzione. In tale nota si invitano anche i contribuenti a regolare la propria posizione.
Si chiede come deve procedere l’ufficio in mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa:
deve adoperarsi nel caso in cui i contribuenti non si avvalgono del ravvedimento operoso, all’emissione degli atti d’accertamento a partire dal 2016 oppure dal 2021 dopo l’invio della nota informativa?
In attesa di riscontro si ringrazia cordiali saluti.
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04 ottobre 2021

Una società ha presentato nel 2017denuncia di occupazione locale commerciale con codice ateco riconducibile alle Associazioni no profit anche se nella descrizione della attività indicano corsi di ballo.
Di fatto però questa società esercita in questo locale, corsi di ballo e ginnastica tutte le sere per soci e ogni venerdì , sabato e domenica, feste con musica dal vivo, drink (prodotti nel loro punto bar presente nel locale) e somministrazione di cibo. L'attività è ampiamente pubblicizzata sui ogni social, quindi visibile a tutti. Noi abbiamo ritenuto di inserirli a ruolo tari nella categoria "Discoteche" perchè per tipologia di attività e rifiuti prodotti non ci siamo sentiti di assimilare questa attività ad altre associazioni davvero no profit presenti sul nostro territorio comunale.
Ora un loro legale, dopo aver ricevuto accertamento TARI del 2017 e 2018 richiede la rettifica della categoria reclamando che il codice ATECO prevede la tariffa per le associazioni, decisamente di importo più basso. Come posso procedere? Vorrei continuare a sostenere la correttezza della categoria attribuita tenendo conto della reale produzione di rifiuti come da principio impositivo della tassa Tari. Posso? Grazie mille
Specifico che il codice ateco non è "associazioni no profit" come ho erroneamente scritto ma ATTIVITA' DI ORGANIZZAZIONI CON FINI CULTURALI E RICREATIVI
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Banca dati quesiti pubblici
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Le domande sono rese pubbliche in forma spersonalizzata senza, quindi, indicare il comune che ha posto il quesito.
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