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Banca dati quesiti

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23 luglio 2025

Buongiorno,
con una società, abbiamo in essere un contenzioso tributario (che il vostro studio sta seguendo) per l'annualità IMU 2021. Quest'anno ho emesso e notificato il 2022 e durante il contraddittorio preventivo (perchè ci sono aree fabbricabili) la delegata mi chiede cosa ne pensavo della loro decisione di pagare l'annualità 2022 senza impugnare l'atto e quando il giudice si esprimerà sul 2021 , dando loro ragione e disponendo il rimborso dell'accertamento 2021 (impugnato e pagato) farebbero richiesta di rimborso anche delle altre annualità pagate e non impugnate.
Mi sono districata dalla domanda dicendo in maniere generica che occorre sempre andare nel merito della pronuncia del giudice e che spesso quando si impugna un atto lo si fa per diverse motivazioni, per la forma e per la sostanza. Il giudice potrebbe esprimersi annullando per entrambi i motivi o solo per uno, dipende quale.
Però a me il dubbio è rimasto. Potrei accettare una istanza di rimborso di un accertamento non impugnato se l'annualità precedente andata in contenzioso vanta una pronuncia del giudice (nel merito del principio impositivo) a favore del contribuente? La cosa sarebbe rilevante anche ai fini contabili e ragioneristici in quanto dovrei prevedere l'accantonamento degli importi come normalmente faccio per gli atti impugnati al fine di poterli rimborsare (se perdiamo) senza alterare il bilancio.
Ringrazio e porgo cordiali saluti
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22 luglio 2025

Buongiorno,
volendo inviare ora gli accertamenti Imu anni 2020 e 2021, come dobbiamo comportarci per la sospensione termini nel mese di agosto? bisogna escludere dal 1° agosto al 31 nel conteggio dei 60 giorni dalla notifica dell'atto?
Grazie
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22 luglio 2025

Buongiorno,
una contribuente ha un contratto di comodato d'uso gratuito registrato con la mamma.
Madre e Padre risiedono nell'immobile di proprietà al 100% di lui. La mamma possiede nel territorio comunale nr. 2 immobili di cui uno è quello concesso in comodato alla figlia e l'altro è a disposizione. Ha diritto all'agevolazione del pagamento IMU prevista per il contratto di comodato?
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16 luglio 2025

Buon pomeriggio Dr. Cava
Un immobile costruito su 3 livelli. Il pianterreno risulta iscritto in catasto come c/2 , i due piani superiori, dei quali esiste solo lo scheletro, sono accatastati come F/3 fin dall’anno 2009. Fanno tutti parte della stessa particella con tre diversi sub.
Nel corso degli anni non sono stati fatti lavori di completamento, di ristrutturazione , non è mai stata presentata dichiarazione/comunicazione di conclusione lavori da parte dei proprietari al nostro ente.
Considerato che, gli immobili iscritti in catasto come categoria F/3 non sono soggetti a tassazione ai fini IMU, che la categoria è considerata transitoria per un periodo di durata che può intercorrere dai 6 ai 12 mesi. Nel caso in questione, la situazione catastale è rimasta invariata per 16 anni. Come si comporta l’ufficio?
1) Accerta per omessa dichiarazione?
2) Accerta il mancato versamento? se si su quale valore?
3) Non procede con l’accertamento?
La ringrazio, buona serata

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16 luglio 2025

L’ufficio tributi ha emesso un avviso di accertamento imu 2020 per immobile acquisito all’asta.
Al catasto risulta come data inizio possesso il 13/04/2020 ed è questa data che è stata inserita anche nella posizione tributaria del soggetto destinatario dell’accertamento.
La contribuente contesta il mese dal quale il comune la reputa proprietaria perché, secondo la stessa, trattandosi di acquisizione all’asta fa fede la data di pubblicazione/emanazione dell’atto (25/05/2020) e non quella indicata dal catasto.
Come dobbiamo comportarci a riguardo?
Grazie mille
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15 luglio 2025

Buongiorno dr. Cava.
Stiamo procedendo agli accertamenti IMU 2020 per omesso pagamento e ci siamo ritrovati a dover analizzare diverse situazioni di aree fabbricabili iscritte in catasto come F3 unitariamente a dei fabbricati; In ognuno di questi casi i lavori, iniziati ormai da più di 10 anni, non sono mai stati conclusi e i possessori non hanno mai dichiarato che i lavori sono inconclusi. Come dovremo comportarci per gli accertamenti?
In altri casi, sempre di omesso pagamento, il contribuente risulta possessore di area fabbricabile e di immobili, non unitariamente accatastati; essendo l’area fabbricabile soggetta a contraddittorio preventivo, possiamo inoltrare un unico schema d’atto sia per l’area che per il fabbricato o dobbiamo procedere con lo schema d’atto per l’area fabbricabile e un normale accertamento per il fabbricato?
Se un immobile non è iscritto in catasto, deve essere accertato come area fabbricabile?
Grazie
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14 luglio 2025

Il nostro ufficio sta per inviare gli avvisi di pagamento per l'anno 2025. Nel modello di avviso è presente l'indicazione delle somme dovute dai contribuenti per gli anni precedenti. Al fine di accellerare con le procedure di riscossione avevamo intenzione di inviare questi avvisi di pagamento con raccomandata A/R e di comunicare al contribuente che in caso di mancato pagamento delle somme dovute per gli anni precedenti e indicate in tale avviso si procederà direttamente con l'emissione degli avvisi di accertamento con applicazione della sanzione dovuta per omesso o parziale versamento. E' corretto a Vostra parere questo modo di procedere?
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14 luglio 2025

Un avviso di accertamento esecutivo per IMU anno d'imposta 2020, del 10.06.2025 notificato l'8.07.2025, il contribuente in data 30.06.2025 ha pagato l'IMU anno 2020 con ravvedimento operoso.
Ora il contribuente chiede l'annullamento. E' corretto procedere con la rettifica dell'accertamento decurtando l'importo pagato con il ravvedimento ?
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11 luglio 2025

Un cittadino appartenente alle forze Armate, residente nel nostro Comune beneficia dell’esenzione Imu per abitazione principale. In data odierna ci comunica, che è suo intendimento cambiare la residenza nel Comune di Nascita e non nel Comune dove presta servizio. Nel caso in specie il cittadino perde il diritto dell’esenzione Imu come prima abitazione? in quanto trasferisce la residenza nel Comune in cui è nato e non nel Comune in cui presta servizio.
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11 luglio 2025

Buongiorno dr. Cava
Abbiamo ricevuto richiesta da parte del curatore fallimentare, di quantificazione dei tributi IMU e Tari dovuti per un immobile di proprietà di una società dichiarata fallita dall’01.08.2019.
Premesso che la data di presunta stipula del rogito notarile è il 10.09.2025, come dobbiamo procedere al calcolo dei tributi per l’anno in corso?
Inoltre, per l’anno 2019, avendo proceduto con l’accertamento in quanto l’Ente non era a conoscenza del fallimento, dobbiamo considerare nel calcolo sanzioni, interessi e spese?
La ringrazio, cordiali saluti

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10 luglio 2025

Questo comune nell’anno 2023 ha effettuato il censimento di tutti i passi carrabili soggetti al CUP ed a quelli risultati abusivi sono stati emessi avvisi di accertamento esecutivi per l’anno 2022 con una indennità pari al canone maggiorato del 50% ed una sanzione amministrativa del 100% dell’ammontare del canone dovuto (come previsto dal regolamento comunale) poi, dall’anno 2023, è stato richiesto il pagamento del CUP annuale per la sola imposta con avviso di pagamento ordinario.
Purtroppo però alcune vie non sono state censite interamente, e questo ha creato contestazioni da parte di alcuni contribuenti. Abbiamo quindi provveduto a completare il censimento rilevando tutti i passi carrabili ed ora dobbiamo emettere gli avvisi di accertamento. Per non fare disparità di trattamento tra i contribuenti, volevamo recuperare le stesse annualità e con le stesse sanzioni emettendo quindi l’avviso di accertamento esecutivo per l’anno 2022 con indennità, sanzioni ed interessi, per gli anni 2023 e 2024 emettere gli avvisi di accertamento senza sanzioni ma solo interessi e per l’anno 2025 richiedere il pagamento del solo CUP con l’avviso bonario.
Si chiede se tale procedimento è corretto.
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10 luglio 2025

Buongiorno Dott. Cava
Avrei un quesito in merito alle tariffe TARI 2025
Premesso che il nostro Comune non ha potuto approvare le tariffe TARI 2025 entro il 30.06.2025 poiché il Nuovo consiglio comunale, a seguito delle ultime votazioni, si è insediato il 07.07.2025, pertanto, saranno valide le tariffe approvate per il 2024.
Abbiamo però un problema perché l’anno scorso nonostante le tariffe regolarmente approvate al momento della bollettazione per errore materiale gli avvisi ordinari, sono stati calcolati con le tariffe del 2023. Dunque, considerato che le aliquote per l’anno 2024 erano già approvate e le stesse sono state anche comunicate al MEF, oggi in fase di bollettazione per l’anno 2025 suppongo che dovremo richiedere la differenza (positiva o negativa) al contribuente.
Le chiedo come posso evidenziare anche questo conguaglio (oltre a quello relativo ai conferimenti per l’indifferenziata in eccedenza) posto che l’anno scorso questo errore non è stato rilevato in nessun provvedimento?
Oggi secondo lei si deve provvedere con una presa d’atto per l’errore commesso l’anno scorso? E, pertanto, poi riportarlo nell’avviso ordinario?
Diversamente l’accertamento contabile per l’anno 2024 è stato assunto il ruolo tari ordinaria effettivamente bollettato (dunque con le tariffe 2023), quindi dovrei accertare e/o rettificare l’eventuale differenza?
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Banca dati quesiti pubblici
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Quando la normativa genera più quesiti su una particolare fattispecie o quando il quesito sollevato è ritenuto di specifico interesse per il tema affrontato, Finanza Locale rende pubblico il quesito e  il relativo parere.
Le domande sono rese pubbliche in forma spersonalizzata senza, quindi, indicare il comune che ha posto il quesito.
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