14 ottobre 2021
Gent.mo dr Cava
Abbiamo accertato ai fini TARI un contribuente per un'area posta in aperta campagna dove si effettua un rimessaggio di roulotte e camper (non autorizzato). Il contribuente dichiara di non dover pagare la Tari perché non produce rifiuti e quindi non usufruisce del servizio ed inoltre la presenza umana è sporadica limitata a qualche accesso da parte del proprietario del terreno per semplice ricognizione dei luoghi. Lei come vede questa situazione?
La ringrazio
Abbiamo accertato ai fini TARI un contribuente per un'area posta in aperta campagna dove si effettua un rimessaggio di roulotte e camper (non autorizzato). Il contribuente dichiara di non dover pagare la Tari perché non produce rifiuti e quindi non usufruisce del servizio ed inoltre la presenza umana è sporadica limitata a qualche accesso da parte del proprietario del terreno per semplice ricognizione dei luoghi. Lei come vede questa situazione?
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14 ottobre 2021
La riduzione al 75% dell'IMU in caso di locazione a canone concordato deve essere prevista dal Comune o spetta per legge? Se non viene presentata la dichiarazione deve essere comunque applicata?
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13 ottobre 2021
Buon giorno abbiamo individuato nel ns comune diverse aree in aperta campagna destinate a rimessaggio invernale di roulotte e camper.
Si tratta di aree private e non risulta rilasciata alcuna autorizzazione allo svolgimento di tale attività.
Ai fini tari queste aree sono assoggettabili al tributo? Abbiamo fatto un accertamento e il contribuente sostiene che nulla è dovuto ai fini tari in quanto si tratta di un semplice rimessaggio per il solo periodo invernale, non ci sono servizi e la presenza umana è sporadica ( in realtà dice di accedere sono lui nel sito, non giornalmente e solo per fare sorveglianza) nè c'è alcuna produzione di rifiuti.
Come ci dobbiamo comportare in questi casi, posto che ci sono diversi rimessaggi ( in aperta campagna e non autorizzati) che effettivamente non producono spazzatura ne si servono del servizio?
Si tratta di aree private e non risulta rilasciata alcuna autorizzazione allo svolgimento di tale attività.
Ai fini tari queste aree sono assoggettabili al tributo? Abbiamo fatto un accertamento e il contribuente sostiene che nulla è dovuto ai fini tari in quanto si tratta di un semplice rimessaggio per il solo periodo invernale, non ci sono servizi e la presenza umana è sporadica ( in realtà dice di accedere sono lui nel sito, non giornalmente e solo per fare sorveglianza) nè c'è alcuna produzione di rifiuti.
Come ci dobbiamo comportare in questi casi, posto che ci sono diversi rimessaggi ( in aperta campagna e non autorizzati) che effettivamente non producono spazzatura ne si servono del servizio?
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13 ottobre 2021
Buonasera dott. Cava,
come ufficio abbiamo provveduto a notificare gli avvisi di accertamento esecutivi Imu 2016. Qualche utente mi chiede la rateizzazione del tributo considerata l'esiguità della somma. A suo avviso, le rate devono essere circoscritte al solo 2021, perchè altrimenti rischio la prescrizione delle somme non versate entro l'anno oppure no?
Un'altra domanda: sempre a seguito della notifica degli avvisi predetti, un utente produce oggi, quindi in data successiva alla notifica, contratto di comodato d'uso gratuito registrato in data successiva alla notifica, ma che ha efficacia sin dal 2015. L'utente ritiene pertanto fin da 2015 di aver diritto alla riduzione del 50%, tuttavia io ho obiettato circa il fatto che al momento dell'emissione dell'avviso di accertamento tale contratto non era in possesso dell'Ufficio, ma che addirittura è stato registrato successivamente alla notifica. Come devo muovermi in questo caso? La ringrazio.
come ufficio abbiamo provveduto a notificare gli avvisi di accertamento esecutivi Imu 2016. Qualche utente mi chiede la rateizzazione del tributo considerata l'esiguità della somma. A suo avviso, le rate devono essere circoscritte al solo 2021, perchè altrimenti rischio la prescrizione delle somme non versate entro l'anno oppure no?
Un'altra domanda: sempre a seguito della notifica degli avvisi predetti, un utente produce oggi, quindi in data successiva alla notifica, contratto di comodato d'uso gratuito registrato in data successiva alla notifica, ma che ha efficacia sin dal 2015. L'utente ritiene pertanto fin da 2015 di aver diritto alla riduzione del 50%, tuttavia io ho obiettato circa il fatto che al momento dell'emissione dell'avviso di accertamento tale contratto non era in possesso dell'Ufficio, ma che addirittura è stato registrato successivamente alla notifica. Come devo muovermi in questo caso? La ringrazio.
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13 ottobre 2021
Salve, un contribuente ha effettuato richiesta di rimborso in compensazione per dei versamenti TARI effettuati dal 2019 per un immobile in ristrutturazione con regolare scia che ne conferma l'inagibilità da quella data, di cui però ha fatto dichiarazione solo adesso.
Possiamo accettare la richiesta, anche se la sua dichiarazione è tardiva?
In attesa, augurando buon lavoro, ringrazio anticipatamente.
cordiali saluti.
Possiamo accettare la richiesta, anche se la sua dichiarazione è tardiva?
In attesa, augurando buon lavoro, ringrazio anticipatamente.
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08 ottobre 2021
Possiamo accertare a fini TARI una ditta che svolge abusivamente una attività economica? Nel caso specifico campeggio( dati rilevati dai portali tipo booking).
Non vorrei che un eventuale accertamento di questo tipo di attività dia al contribuente eventuali vantaggi o aspettative al rilascio di autorizzazioni
Oppure avendo licenza di bar che svolge nella stessa area possiamo accertarlo come area scoperta operativa?
Non vorrei che un eventuale accertamento di questo tipo di attività dia al contribuente eventuali vantaggi o aspettative al rilascio di autorizzazioni
Oppure avendo licenza di bar che svolge nella stessa area possiamo accertarlo come area scoperta operativa?
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IMU
07 ottobre 2021
L'uffici tributi ha notificato un avviso di accertamento ad un contribuente per parziale versamento IMU 2016. Il contribuente è proprietario di un fabbricato C/02 per 88% e tale fabbricato è attiguo alla sua abitazione principale . Si tratta di un fabbricato ereditato da un genitore che era pertinenza di altra abitazione di cui ha acquistato al 88% le quote un altro fratello. Il contribuente ha rilevato tutte le quote del magazzino (C/02) degli altri eredi tranne di uno in quanto per altre questioni fiscali al momento non può essere formalizzata la compravendita della quota. Il contribuente riferisce che a suo tempo chiese al tecnico di accatastale la pertinenza unitamente all'abitazione principale ma l'ufficio non ha modo di riscontrarlo in catasto. Alla luce di quanto sopra si chiede se il C/02 possa essere considerato pertinenza dell'abitazione (il contribuente non possiede altri C/02) anche se il contribuente non possiede il 100% della proprietà e se lo stesso debba presentare apposita dichiarazione in merito considerata la fattispecie descritta. Grazie
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07 ottobre 2021
L'ufficio tributi ha inviato un accertamento IMU 2016 per omesso versamento ad un contribuente, avente ad oggetto tra gli altri immobili un fabbricato accatastato in C/06 ed acquistato dallo stesso contribuente nel corso del 2016. Il fabbricato non riporta alcuna annotazione di ruralità ma il contribuente ha riferito all'ufficio di essere un allevatore e che l'immobile viene utilizzato come stalla. Riferisce anche che al momento della compravendita le somme pagate per il trasferimento di proprietà sono state più basse proprio per via della sua qualità di agricolo e che pertanto dovrebbe risultare agli atti la ruralità del fabbricato usato per usi "agricoli". L'ufficio ritiene di non poter riconoscere l'esenzione in quanto il fabbricato non essendo accatastato in D/10 non riporta alcuna annotazione di ruralità utile ai fini dell'esenzione IMU, rimane però aperto alla presentazione di eventuale dichiarazione attestante una eventuale richiesta di ruralità /annotazione che al momento non è visibile dai dati a disposizione. Si chiede se si stia agendo correttamente e se ci siano dei suggerimenti da dare al contribuente ai fini di poter godere dell'esenzione IMU anche in riferimento alle annualità successive.Grazie
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07 ottobre 2021
Un contribuente, per l'anno 2021, ha versato l'IMU in eccedenza e ora ne chiede il rimborso. Da una verifica risulta però che negli anni precedenti, al Comune, ha versato in misura inferiore al dovuto. E' stato quindi invitato a regolarizzare il pregresso mediante ravvedimento operoso, in modo tale che l'Ente possa successivamente procedere al successivo rimborso. Per le vie brevi ha fatto sapere che vuole il rimborso, che non procederà col ravvedimento operoso e che, semmai, pagherà al ricevimento dell'accertamento. E corretto il diniego dell'Ente? Qual'è la normativa di riferimento? Grazie.
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07 ottobre 2021
Buongiorno,
chiediamo conferma dell'assoggettabilità alla TASI di un fabbricato accatastato con categoria catastale E/3. Grazie
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05 ottobre 2021
Buongiorno, in questi giorni l’ufficio Tributi sta trasmettendo una nota informativa, ai contribuenti residenti nel comune iscritti in anagrafe, con nuclei familiari monocomponenti e che godono dell’esenzione IMU per abitazione principale, portandoli a conoscenza della normativa e delle varie sentenze, che ben precisano i requisiti da possedere per godere di tale esenzione. In tale nota si invitano anche i contribuenti a regolare la propria posizione.
Si chiede come deve procedere l’ufficio in mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa:
deve adoperarsi nel caso in cui i contribuenti non si avvalgono del ravvedimento operoso, all’emissione degli atti d’accertamento a partire dal 2016 oppure dal 2021 dopo l’invio della nota informativa?
In attesa di riscontro si ringrazia cordiali saluti.
Si chiede come deve procedere l’ufficio in mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa:
deve adoperarsi nel caso in cui i contribuenti non si avvalgono del ravvedimento operoso, all’emissione degli atti d’accertamento a partire dal 2016 oppure dal 2021 dopo l’invio della nota informativa?
In attesa di riscontro si ringrazia cordiali saluti.
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04 ottobre 2021
Una società ha presentato nel 2017denuncia di occupazione locale commerciale con codice ateco riconducibile alle Associazioni no profit anche se nella descrizione della attività indicano corsi di ballo.
Di fatto però questa società esercita in questo locale, corsi di ballo e ginnastica tutte le sere per soci e ogni venerdì , sabato e domenica, feste con musica dal vivo, drink (prodotti nel loro punto bar presente nel locale) e somministrazione di cibo. L'attività è ampiamente pubblicizzata sui ogni social, quindi visibile a tutti. Noi abbiamo ritenuto di inserirli a ruolo tari nella categoria "Discoteche" perchè per tipologia di attività e rifiuti prodotti non ci siamo sentiti di assimilare questa attività ad altre associazioni davvero no profit presenti sul nostro territorio comunale.
Ora un loro legale, dopo aver ricevuto accertamento TARI del 2017 e 2018 richiede la rettifica della categoria reclamando che il codice ATECO prevede la tariffa per le associazioni, decisamente di importo più basso. Come posso procedere? Vorrei continuare a sostenere la correttezza della categoria attribuita tenendo conto della reale produzione di rifiuti come da principio impositivo della tassa Tari. Posso? Grazie mille
Specifico che il codice ateco non è "associazioni no profit" come ho erroneamente scritto ma ATTIVITA' DI ORGANIZZAZIONI CON FINI CULTURALI E RICREATIVI
Di fatto però questa società esercita in questo locale, corsi di ballo e ginnastica tutte le sere per soci e ogni venerdì , sabato e domenica, feste con musica dal vivo, drink (prodotti nel loro punto bar presente nel locale) e somministrazione di cibo. L'attività è ampiamente pubblicizzata sui ogni social, quindi visibile a tutti. Noi abbiamo ritenuto di inserirli a ruolo tari nella categoria "Discoteche" perchè per tipologia di attività e rifiuti prodotti non ci siamo sentiti di assimilare questa attività ad altre associazioni davvero no profit presenti sul nostro territorio comunale.
Ora un loro legale, dopo aver ricevuto accertamento TARI del 2017 e 2018 richiede la rettifica della categoria reclamando che il codice ATECO prevede la tariffa per le associazioni, decisamente di importo più basso. Come posso procedere? Vorrei continuare a sostenere la correttezza della categoria attribuita tenendo conto della reale produzione di rifiuti come da principio impositivo della tassa Tari. Posso? Grazie mille
Specifico che il codice ateco non è "associazioni no profit" come ho erroneamente scritto ma ATTIVITA' DI ORGANIZZAZIONI CON FINI CULTURALI E RICREATIVI
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