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10 novembre 2021

CONIUGI SEPARATI LEGALMENTE: chi è tenuto al pagamento dell’IMU?

A seguito di separazione consensuale, il tribunale assegna la casa coniugale alla moglie (proprietaria al 100%), e contestualmente dispone l’utilizzo della casa coniugale al marito, che vi dimora e risiede, mentre la moglie abita e risiede in altro comune con il figlio. Chi è tenuto al pagamento dell’imu?
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09 novembre 2021

Egr. Dott. Cava, devo procedere alla elaborazione di un ruolo coattivo IMU successivo all’emissione di accertamenti esecutivi per l’anno 2015 divenuti definitivi. Alcuni miei colleghi hanno espresso dubbi circa l’iter seguito, sulla base di quanto previsto dal comma 795 della Legge 160/2019:
“Per il recupero di importi fino a 10.000 euro, dopo che l'atto di cui al comma 792 è divenuto titolo esecutivo, prima di attivare una procedura esecutiva e cautelare gli enti devono inviare un sollecito di pagamento con cui si avvisa il debitore che il termine indicato nell'atto è scaduto e che, se non si provvede al pagamento entro trenta giorni, saranno attivate le procedure cautelari ed esecutive”.

E’ competenza del Comune inviare i solleciti citati dal comma di cui sopra?
Secondo me spetta all’agente incaricato della riscossione, mentre gli adempimenti del Comune si concludono con l’invio del carico relativo agli avvisi di accertamento secondo il nuovo tracciato “600”.
Grazie
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09 novembre 2021

Buongiorno,
Un nostro contribuente, residente nel nostro Comune, a seguito di separazione consensuale, dispone dell’utilizzo della casa coniugale.
Nello stesso atto di separazione il Tribunale assegna la casa coniugale alla moglie (proprietaria al 100% dell’immobile), la quale non vi abita e non vi risiede con il figlio.
La moglie assegnataria dell’immobile, a cui abbiamo richiesto il pagamento in qualità di proprietaria non residente, sostiene che l’IMU non sia da lei dovuta in quanto il Tribunale, ha assegnato l’utilizzo della casa coniugale all’ex Coniuge.
L’ufficio tributi ha operato in modo corretto nel richiedere l’IMU alla signora?

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08 novembre 2021

Ai sensi della lettera h comma 792 art. 1 L.60/2019 è prevista l'emissione di un avviso ad adempiere laddove sia trascorso un anno dalla notifica dell'avviso di accertamento esecutivo. L'ufficio ha notificato gli avvisi di accertamento esecutivo TARI 2018 a dicembre 2020. Ad oggi alcuni contribuenti non hanno ancora pagato, l'ufficio deve provvedere ad inviare il sollecito previsto per le somme sotto i 10000 euro. Si chiede se unitamente a questo possa essere notificato un avviso di intimazione ad adempiere prima dell'invio all'Agenzia delle Entrate riscossione. In alternativa si chiede se sia possibile inviare dopo 30 giorni dalla notifica dal sollecito il tutto all'AER prima che sia scaduto il termine annuale per il quale sia dovuto l'invio dell'intimazione ad adempiere. Si chiede quale sia la modalità suggerita con cui operare e quali siano le componenti obbligatorie per l'intimazione ad adempiere di cui alla lettera h. Grazie
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08 novembre 2021

buongiorno, questo Ufficio deve inviare gli acertamenti IMU 2016, e' obbligatorio allegare a tali avvisi l'informativa per i dati personali? grazie
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05 novembre 2021

Buongiorno, il nostro ente deve inviare gli accertamenti esecutivi IMU, si chiede a tal proposito se sia possibile affidare la postalizzazione dei suddetti, mediante raccomandata A/R a poste private. Nel caso affermativo quali requisiti la ditta dovrà avere affinchè la notifica sia valida.
Cordiali saluti
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03 novembre 2021

BUONGIORNO,
STIAMO EMETTENDO LE LIQUIDAZIONI PER OMESSO/PARZIALE VERSAMENTO TARI RELATIVI AGLI ANNI 2017-2018-2019, I CUI SOLLECITI DI PAGAMENTO SONO STATI NOTIFICATI NEGLI ANNI 2018-2020.
VORREMMO SAPERE SE, NEL CASO IN CUI UN CONTRIBUENTE ABBIA UN OMESSO/PARZIALE VERSAMENTO PER PIU' ANNUALITA', POSSIAMO PROCEDERE ALL'EMISSIONE DI UN UNICO ATTO DI LIQUIDAZIONE PER OMESSO/PARZIALE VERSAMENTO CONTENENTE TUTTE LE ANNUALITA' O DOBBIAMO EMETTERE ATTI SEPARATI PER OGNI ANNO.
IN ATTESA DI CORTESE RISCONTRO, RINGRAZIO E SALUTO.
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02 novembre 2021

Nel corso del 2020 sono stati notificati degli avvisi di accertamento TARI ed alcuni di questi non risultano essere stati pagati. Gli importi oggetto degli avvisi di accertamento sono inferiori a 1000 euro pertanto l'ufficio deve procedere con l'invio dei solleciti ex comma 795 art.1 L.160/2019. Si chiede se sia obbligatorio oltre che riportare il contenuto del primo periodo dello stesso comma, allegare l'avviso di accertamento non pagato/pagato in parte e in tal caso se questo possa essere non firmato/in copia. Si coglie l'occasione per chiedere se vi siano elementi indispensabili al fine della valenza del sollecito oltre quanto sopra riportato. Si ringrazia anticipatamente
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02 novembre 2021

L'amministrazione vuole apportare un aumento del 25% alle tariffe del canone unico a partire dal 2022. Si possono aumentare senza problemi o dobbiamo tenere conto di qualche coefficiente o tariffa standard?
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29 ottobre 2021

Gentilissimo Dott.Cava,
Le espongo una situazione riguardante una rinuncia all’eredità relativamente alla quale non sono sicura della validità del mio operato: Quattro fratelli e una nipote sono proprietari di un immobile, nel 2014 uno di loro muore e sua moglie nello stesso anno registra presso il Tribunale di Bologna atto di rinuncia all’eredità senza fare alcuna comunicazione né agli altri eredi né a questo Ufficio il quale, non essendone a conoscenza, emette dal 2015 al 2016 avvisi di accertamento per omesso versamento IMU a carico della Sig.ra rinunciataria che non li paga. Premetto che non viene presentata denuncia di successione quindi non vi è nessuna variazione catastale. A novembre 2020 la Sig.ra muore per cui viene emesso, per il 2017, avviso di accertamento esecutivo intestato a “eredi di …..” a fronte del quale le sorelle della de-cuius (che non aveva figli) presentano tramite studio legale una richiesta di esercizio dell’autotutela chiedendo l’annullamento dell’ avviso di accertamento in quanto la Sig.ra deceduta e, quindi, i suoi eredi non risultano proprietari del bene oggetto d’imposta avendo rinunciato “puramente e semplicemente” all’eredità del marito.
Questo ufficio predispone l’atto di annullamento e contestualmente comunica ai comproprietari dell’immobile di adeguare i versamenti dell’imposta sulla base delle nuove quote in seguito alla rinuncia di cui sopra. Uno dei contitolari, la nipote, contesta tale comunicazione sostenendo di non essere mai venuta a conoscenza della rinuncia all’eredità e che comunque, non esiste successione e catastalmente lei risulta sempre proprietaria della quota del 20% e non del 25%.
Le chiedo: Ho sbagliato ad annullare i provvedimenti? Chi avrebbe dovuto presentare la denuncia di successione visto che la moglie del de-cuius era rinunciataria? Non erano forse i comproprietari? Nel caso in cui la nipote non dovesse effettuare i versamenti integrativi con ravvedimento, può questo Ufficio emettere avviso di accertamento per richiedere la differenza dell’imposta in base alle nuove quote pur non essendovi alcuna variazione catastale? Non dovrebbe essere automatico l’accrescimento delle quote degli altri col decesso di un contitolare la cui unica erede è rinunciataria? Se così non fosse sarebbe troppo semplice e conveniente non presentare la denuncia di successione per non essere intestatari di un bene e quindi non pagare i tributi dovuti!
Mi scuso per la molteplicità delle domande e per la lunghezza dell’esposizione che spero sia stata abbastanza chiara.
Grazie.
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27 ottobre 2021

Questo ente si accinge e a predisporre le deliberazioni propedeutiche all'approvazione del bilancio di previsione 2022/2024 pertanto emerge la necessità di chiarire in che formato debbano nascere le deliberazioni relative ai tributi locali che ai fini della loro efficacia dovranno essere trasmessi e pubblicati sul Portale del Federalismo Fiscale. A tal fine si è a chiedere:
- è stato pubblicato il decreto di cui al comma 756 art.1 L. 160/2019 in riferimento alle aliquote IMU?
- il decreto MEF del 20/07/2021 prevede un percorso di affiancamento degli enti locali che non è stato ancora avviato, allo stato attuale è corretto ritenere che ai fini della corretta pubblicazione delle deliberazioni le stesse debbano nascere in formato PDFA-1a accessibile o è possibile che il file prodotto dal gestionale adottato dall'ente venga successivamente trasformato nel formato richiesto e con l'apposizione delle firme richieste?
-il decreto di cui al punto precedente richiede l'apposizione della firma del responsabile del procedimento, si chiede se ci si riferisca al procedimento dell'ufficio che predispone la proposta di deliberazione o al procedimento di pubblicazione della deliberazione approvata all'albo pretorio digitale del Comune con apposizione della firma digitale del Segretario Comunale verbalizzante e del Sindaco.
Grazie
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27 ottobre 2021

Buongiorno, con riferimento alla Legge 549 art. 1 comma 87, è necessario adottare una determinazione con la quale venga prevista la sostituzione della firma autografa del Funzionario Responsabile con l'indicazione a stampa del nominativo?
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Banca dati quesiti pubblici
Quesiti resi pubblici
Accedendo al portale è possibile consultare oltre 3.000 risposte a quesiti che gli Uffici tributi hanno posto a Finanza Locale, con modalità di ricerca, anche per tematiche, semplici e immediate.
Quando la normativa genera più quesiti su una particolare fattispecie o quando il quesito sollevato è ritenuto di specifico interesse per il tema affrontato, Finanza Locale rende pubblico il quesito e  il relativo parere.
Le domande sono rese pubbliche in forma spersonalizzata senza, quindi, indicare il comune che ha posto il quesito.
Finanza Locale Management S.r.l.

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