25 gennaio 2022
Gentilissimo Dottor Cava,
nel 2019 è stata iscritta a ruolo per la riscossione coattiva una partita relativa ad una contribuente che non aveva versato l’acconto IMU per l’anno 2012, l’iscrizione viene effettuata, al netto delle sanzioni, a carico degli eredi (5 figli) perché, per un’informazione errata, la contribuente risultava deceduta nel 2019 mentre di fatto è morta a ottobre del 2021.
L’avviso, notificato alla contribuente in data 22.12.2017, è tornato al mittente perché la stessa si è trasferita in altra residenza in data 27.12.2017 (data risultante in Punto Fisco).
L’imposta, di euro 426,00 anno 2012, dovuta dalla contribuente riguardava un immobile che è stato venduto successivamente nel 2015.Gli eredi ricevono la cartella da ADER e chiedono l’annullamento adducendo che : “dal 2015 e fino alla data del decesso la contribuente non è più stata proprietaria di alcun bene mobile e/o immobile o di diritti reali immobiliari, e che di conseguenza i suoi figli, non essendo chiamati alla successione (non avendo la de-cuius lasciato alcuna eredità di beni mobili e immobili), non sono tenuti al pagamento dei suoi debiti e pertanto il mancato rispetto dell’obbligazione tributaria è imputabile esclusivamente alla persona deceduta”.
Nulla è stato invece rilevato per il fatto che l’iscrizione a ruolo sia avvenuta a carico degli eredi nonostante la contribuente fosse ancora in vita o per quanto riguarda la notifica dell’avviso.
A fronte di verifiche eseguite da questo ufficio presso la Conservatoria dei registri immobiliari e il Catasto, risulta invece che la De-cuius e suo marito (deceduto negli anni 90) è proprietaria in altro Comune di un’area urbana, e risulta anche usufruttuaria per 1/1 di un terreno di cui uno dei figli ha la nuda proprietà per 1/1.
Può cortesemente suggerirmi come posso procedere? Grazie.
Cordiali saluti.
nel 2019 è stata iscritta a ruolo per la riscossione coattiva una partita relativa ad una contribuente che non aveva versato l’acconto IMU per l’anno 2012, l’iscrizione viene effettuata, al netto delle sanzioni, a carico degli eredi (5 figli) perché, per un’informazione errata, la contribuente risultava deceduta nel 2019 mentre di fatto è morta a ottobre del 2021.
L’avviso, notificato alla contribuente in data 22.12.2017, è tornato al mittente perché la stessa si è trasferita in altra residenza in data 27.12.2017 (data risultante in Punto Fisco).
L’imposta, di euro 426,00 anno 2012, dovuta dalla contribuente riguardava un immobile che è stato venduto successivamente nel 2015.Gli eredi ricevono la cartella da ADER e chiedono l’annullamento adducendo che : “dal 2015 e fino alla data del decesso la contribuente non è più stata proprietaria di alcun bene mobile e/o immobile o di diritti reali immobiliari, e che di conseguenza i suoi figli, non essendo chiamati alla successione (non avendo la de-cuius lasciato alcuna eredità di beni mobili e immobili), non sono tenuti al pagamento dei suoi debiti e pertanto il mancato rispetto dell’obbligazione tributaria è imputabile esclusivamente alla persona deceduta”.
Nulla è stato invece rilevato per il fatto che l’iscrizione a ruolo sia avvenuta a carico degli eredi nonostante la contribuente fosse ancora in vita o per quanto riguarda la notifica dell’avviso.
A fronte di verifiche eseguite da questo ufficio presso la Conservatoria dei registri immobiliari e il Catasto, risulta invece che la De-cuius e suo marito (deceduto negli anni 90) è proprietaria in altro Comune di un’area urbana, e risulta anche usufruttuaria per 1/1 di un terreno di cui uno dei figli ha la nuda proprietà per 1/1.
Può cortesemente suggerirmi come posso procedere? Grazie.
Cordiali saluti.
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23 gennaio 2022
Si pone all attenzione di Finanza locale il seguente quesito.
Immobili in cat D10 con diversi parenti contitolari, dei quali uno imprenditore agricolo e gli altri no.
Per beneficiare delle agevolazioni per ruralità da parte dei non agricoltori e' necessaria la sussistenza di contratto di comodato gratuito o locazione registrati?
Ovvero si applica finzione giuridica come avviene per le aree fabbricabili?
L'agenzia delle entrate richiede in sede di accatastamento o variazione catastale in D10 da parte dei proprietari non imprenditori agricoli la presenza di detti titoli ?
Immobili in cat D10 con diversi parenti contitolari, dei quali uno imprenditore agricolo e gli altri no.
Per beneficiare delle agevolazioni per ruralità da parte dei non agricoltori e' necessaria la sussistenza di contratto di comodato gratuito o locazione registrati?
Ovvero si applica finzione giuridica come avviene per le aree fabbricabili?
L'agenzia delle entrate richiede in sede di accatastamento o variazione catastale in D10 da parte dei proprietari non imprenditori agricoli la presenza di detti titoli ?
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21 gennaio 2022
Contribuente IMU :
-possessore di un immobile in cui risulta residente (abitazione principale);
- usufruttuario di un secondo immobile di cui risulta nudo proprietario il figlio.
Nel caso in cui il figlio (nudo proprietario) sia residente in questo 2 immobile, come ci si comporta ai fini IMU?
-possessore di un immobile in cui risulta residente (abitazione principale);
- usufruttuario di un secondo immobile di cui risulta nudo proprietario il figlio.
Nel caso in cui il figlio (nudo proprietario) sia residente in questo 2 immobile, come ci si comporta ai fini IMU?
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19 gennaio 2022
Nel corso del 2020 abbiamo notificato accertamenti esecutivi relativi all'IMU. Per la consegna degli accertamenti non pagati ad Agenzia entrate riscossione, cui è stato affidato l'incarico per la riscossione coattiva, vige il termine di prescrizione quinquiennale dalla data di notifica ?
Grazie
Grazie
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18 gennaio 2022
Un contribuente chiede l'annullamento degli avvisi di accertamento imu relativi alle annualità 2014/2015/2016 /2017/ per i quali ha ricevuto oltretutto le ingiunzioni fiscali. Si precisa che il "possessore" dell'immobile ha presentato progetti e concessioni edilizie a suo nome nonostante il terreno non sia a lui intestato( si tratta di un immobile costruito negli anni 30) . Nelle visure catastali non è presente il suo nome e l'Ente non ha concesso l'esenzione per abitazione principale nonostante ci abiti e sia residente in quella casa da sempre. Il contribuente si appiglia al fatto che la norma relativa all'esenzione per abitazione principale parli di possesso e non di proprietà e sostiene anche che se il possesso non da diritto all'esenzione per abitazione principale non debba essere considerato neanche proprietario per pagare l'imu come seconda casa. Potrebbe aiutarci a risolvere questo problema? Grazi e
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13 gennaio 2022
Buonasera,
la ragioneria ci contesta la mancata adozione al 31/12/2021 della determina di approvazione delle liste di carico degli avvisi di accertamento IMU TASI e TARI 2016- accertamento di entrata.
Preciso che il nostro Comune ha affidato il recupero evasione a una società che sta provvedendo, adesso, nel mese di gennaio a emettere gli avvisi di accertamento visto che il D. L cura Italia ha prorogato la notifica fino al 26/03/2022. Vi chiedo, secondo i nuovi principi contabili D.Lgs 118/2011 la determina di accertamento va fatta solo dopo che l'obbligazione è giuridicamente perfezionata quindi solo dopo che gli avvisi sono notificati, pertanto è corretto che noi adottiamo il provvedimento, cioè la determina di accertamento recupero evasione 2016, in questa annualità 2022?
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
la ragioneria ci contesta la mancata adozione al 31/12/2021 della determina di approvazione delle liste di carico degli avvisi di accertamento IMU TASI e TARI 2016- accertamento di entrata.
Preciso che il nostro Comune ha affidato il recupero evasione a una società che sta provvedendo, adesso, nel mese di gennaio a emettere gli avvisi di accertamento visto che il D. L cura Italia ha prorogato la notifica fino al 26/03/2022. Vi chiedo, secondo i nuovi principi contabili D.Lgs 118/2011 la determina di accertamento va fatta solo dopo che l'obbligazione è giuridicamente perfezionata quindi solo dopo che gli avvisi sono notificati, pertanto è corretto che noi adottiamo il provvedimento, cioè la determina di accertamento recupero evasione 2016, in questa annualità 2022?
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
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13 gennaio 2022
L’ufficio scrivente a dicembre provvedeva alla notificazione di avvisi d’accertamento I.M.U. anno d’imposta 2016, a soggetti residenti nel comune, che godevano della doppia esenzione I..M.U. sull’abitazione principale.
L’invio è avvenuto tramite raccomandate A.R., all’indirizzo di residenza nel comune di Stintino.
Diverse raccomandate, essendo residenze fittizie, sono ritornate indietro in questi giorni, con la dicitura da parte del postino: sconosciuto oppure irreperibile.
Si chiede:
- se la notifica può essere considerata valida, visto che l’indirizzo è esatto sia per le risultanze anagrafiche del comune, sia in anagrafe tributaria (SIATEL PUNTO FISCO).
- oppure la notifica si considera non eseguita, in questo caso l’ufficio come deve operare, può ancora eseguire una notifica art. 140 C.P.C.
L’invio è avvenuto tramite raccomandate A.R., all’indirizzo di residenza nel comune di Stintino.
Diverse raccomandate, essendo residenze fittizie, sono ritornate indietro in questi giorni, con la dicitura da parte del postino: sconosciuto oppure irreperibile.
Si chiede:
- se la notifica può essere considerata valida, visto che l’indirizzo è esatto sia per le risultanze anagrafiche del comune, sia in anagrafe tributaria (SIATEL PUNTO FISCO).
- oppure la notifica si considera non eseguita, in questo caso l’ufficio come deve operare, può ancora eseguire una notifica art. 140 C.P.C.
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13 gennaio 2022
Buon giorno dott.Cava.
Un contribuente (muratore) è stato accertato per l’omessa dichiarazione e omesso versamento ai fini IMU di un fabbricato cat. D10 per gli anni 2016-2017-2018.Tale accertamento scaturisce da un contratto di compravendita fatto alla figlia a novembre 2018, nel quale dichiara di essere proprietario al 100% dell’immobile in virtù di un possesso pubblico, pacifico, continuo ed ininterrotto del bene. Il contribuente asserisce che l’IMU non è dovuta perché si tratta di un fabbricato di cat. D10 ed inoltre negli anni 2016 e 2017 la moglie – coltivatore diretto- utilizzava il fabbricato per la propria attività agricola. (Nel 2018 la moglie è deceduta). Abbiamo, quindi, richiesto documentazione integrativa che dimostri che effettivamente l’immobile era in uso al coniuge per l’attività agricola (contratto di affitto/comodato/dichiarazione di cessione); il contribuente asserisce che essendo in comunione di beni con la moglie non era stato fatto alcun atto. Da una verifica catastale (che pure non fa proprietà) abbiamo constatato che dal 2011 al 30.10.2018 la moglie risultava intestataria al 100% ma priva di atto reso pubblico; lo stesso bene non risulta inserito nella dichiarazione di successione. Non essendoci chiarezza sulla proprietà come può precedere l’ufficio: 1) ALLA LUCE DI CIO’CHE RISULTA IN CATASTO - Chiedere al contribuente di esibire per conto della moglie (deceduta a fine 2017) documentazione che attesti la presenza dei requisiti di IAP e di un reddito derivante dallo svolgimento dell’attività agricola non in modo occasionale cosi da esentare il fabbricato D10 dal pagamento dell’IMU negli anni 2016-2017 e far pagare solo l’anno 2018 agli eredi? 2) ALLA LUCE DELL’ATTO PUBBLICO DEL 2018 - Continuare ad insistere nella pretesa tributaria posto che il contribuente dichiara di avere un possesso pubblico, pacifico, continuo ed ininterrotto del bene e che lo stesso non è entrato nella dichiarazione di successione della moglie in quanto la stessa non poteva vantarne la proprietà?
Cordiali saluti
Un contribuente (muratore) è stato accertato per l’omessa dichiarazione e omesso versamento ai fini IMU di un fabbricato cat. D10 per gli anni 2016-2017-2018.Tale accertamento scaturisce da un contratto di compravendita fatto alla figlia a novembre 2018, nel quale dichiara di essere proprietario al 100% dell’immobile in virtù di un possesso pubblico, pacifico, continuo ed ininterrotto del bene. Il contribuente asserisce che l’IMU non è dovuta perché si tratta di un fabbricato di cat. D10 ed inoltre negli anni 2016 e 2017 la moglie – coltivatore diretto- utilizzava il fabbricato per la propria attività agricola. (Nel 2018 la moglie è deceduta). Abbiamo, quindi, richiesto documentazione integrativa che dimostri che effettivamente l’immobile era in uso al coniuge per l’attività agricola (contratto di affitto/comodato/dichiarazione di cessione); il contribuente asserisce che essendo in comunione di beni con la moglie non era stato fatto alcun atto. Da una verifica catastale (che pure non fa proprietà) abbiamo constatato che dal 2011 al 30.10.2018 la moglie risultava intestataria al 100% ma priva di atto reso pubblico; lo stesso bene non risulta inserito nella dichiarazione di successione. Non essendoci chiarezza sulla proprietà come può precedere l’ufficio: 1) ALLA LUCE DI CIO’CHE RISULTA IN CATASTO - Chiedere al contribuente di esibire per conto della moglie (deceduta a fine 2017) documentazione che attesti la presenza dei requisiti di IAP e di un reddito derivante dallo svolgimento dell’attività agricola non in modo occasionale cosi da esentare il fabbricato D10 dal pagamento dell’IMU negli anni 2016-2017 e far pagare solo l’anno 2018 agli eredi? 2) ALLA LUCE DELL’ATTO PUBBLICO DEL 2018 - Continuare ad insistere nella pretesa tributaria posto che il contribuente dichiara di avere un possesso pubblico, pacifico, continuo ed ininterrotto del bene e che lo stesso non è entrato nella dichiarazione di successione della moglie in quanto la stessa non poteva vantarne la proprietà?
Cordiali saluti
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13 gennaio 2022
Buongiorno Dott. Cava,
questo ufficio ha provveduto a trasmettere all'Ader il "ruolo coattivo" a seguito di accertamenti esecutivi IMU 2015.
A seguito dell'esito positivo dell'eleborazione comunicato dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, è necessario a suo parere un atto amministrativo per l'approvazione di tale ruolo? Oppure è superlfuo in quanto gli avvisi di accertamento sono già esecutivi?
Grazie
questo ufficio ha provveduto a trasmettere all'Ader il "ruolo coattivo" a seguito di accertamenti esecutivi IMU 2015.
A seguito dell'esito positivo dell'eleborazione comunicato dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, è necessario a suo parere un atto amministrativo per l'approvazione di tale ruolo? Oppure è superlfuo in quanto gli avvisi di accertamento sono già esecutivi?
Grazie
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07 gennaio 2022
Buongiorno,
in comune a Porto M. ho notificato un accertamento IMU 2016 relativo ad un parziale versamento di un A/10 e C/6.
Si consideri che l'aliquota del C06 nel 2016 è pari al 10,6 per mille e per l'A/10 è prevista l'aliquota IMU pari all' 8.1 per mille e tasi pari al 2.5 per mille. Con possibilità, per quanto riguarda la tasi, di dare in affitto
e pagare il 90%. Premetto che su delibera Tasi non è previsto nulla per i C06 (aliquota zero) in quanto pagano solo IMU già ad aliquota piena.
Il contribuente ha fatto istanza in autotutela in quanto sostiene che ha considerato il c06 pertinenza dell' ufficio A10 e che quindi ha applicato anche per il c06 l'aliquota del 8.1 per mille di IMU e il 2.05 per mille di Tasi e non solo, ha calcolato il 90% anche sul C06 in quanto ha dato in affitto l'immobile e la pertinenza, facendo versare il 10% sul c06 anche al conduttore.
A questo punto chiedo come comportarmi.
La pertinenzialità dei c06 mi risulta sia per le abitazioni, non per gli uffici.
Io riconfermerei l'accertamento.
Grazie, saluti.
in comune a Porto M. ho notificato un accertamento IMU 2016 relativo ad un parziale versamento di un A/10 e C/6.
Si consideri che l'aliquota del C06 nel 2016 è pari al 10,6 per mille e per l'A/10 è prevista l'aliquota IMU pari all' 8.1 per mille e tasi pari al 2.5 per mille. Con possibilità, per quanto riguarda la tasi, di dare in affitto
e pagare il 90%. Premetto che su delibera Tasi non è previsto nulla per i C06 (aliquota zero) in quanto pagano solo IMU già ad aliquota piena.
Il contribuente ha fatto istanza in autotutela in quanto sostiene che ha considerato il c06 pertinenza dell' ufficio A10 e che quindi ha applicato anche per il c06 l'aliquota del 8.1 per mille di IMU e il 2.05 per mille di Tasi e non solo, ha calcolato il 90% anche sul C06 in quanto ha dato in affitto l'immobile e la pertinenza, facendo versare il 10% sul c06 anche al conduttore.
A questo punto chiedo come comportarmi.
La pertinenzialità dei c06 mi risulta sia per le abitazioni, non per gli uffici.
Io riconfermerei l'accertamento.
Grazie, saluti.
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07 gennaio 2022
Buongiorno,
sono a chiedere se l'inagibilità/inabitabilità è retroattiva.
Ad esempio, se viene concessa oggi dall'ufficio tecnico e l'immobile è stato acquistato un anno fa, l'inagibilità parte dalla data odierna?
Grazie,
saluti.
sono a chiedere se l'inagibilità/inabitabilità è retroattiva.
Ad esempio, se viene concessa oggi dall'ufficio tecnico e l'immobile è stato acquistato un anno fa, l'inagibilità parte dalla data odierna?
Grazie,
saluti.
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07 gennaio 2022
Buongiorno,
sono cortesemente a porre il seguente quesito:
un contribuente ha acquistato un immobile (A07) a porto Mantovano e relativa pertinenza (C06) il 2 settembre 2021.
Ha la residenza ed è in affitto in altro comune in quanto sostiene che la casa e garage acquistati a Porto M. siano inagibili/inabitabili e deve ristrutturarli, quindi ha presentato Scia e Cila rispettivamente il 27 e 29 dicembre 2021. Mi ha telefonato stamane in quanto sostiene di non dover versare IMU con aliquota "altro immobile" e di considerare l'immobile come sua abitazione principale in quanto è costretto a stare in affitto in altro comune fino a quando non terminano la ristrutturazione e mi cita anche lettera b, art. 1comma 741 della L. 160/2019.
Detto ciò, mi sono rivolta all'ufficio tecnico ed è emerso quanto segue:
non è mai stata data l'inagibilità/inabitabilità all'immobile di Porto M. e sono state presentate a fine anno, 27 e 29 dicembre, Scia e Cila per manutenzione straordinaria della villetta.
Per quanto riguarda l'ambito tributario, da catasto si evince un acquisto di un A07 e C06 con rendita ben definita e non è mai stata presentata alcuna dichiarazione IMU di nessun tipo riguardo a quest'immobile, nemmeno dai precedenti proprietari.
Inoltre non capisco il riferimento normativo citato dal contribuente......non mi pare sia questa la sua casistica.
Per quanto mi riguarda deve versare IMU con aliquota "seconda casa" per i 4 mesi da settembre a dicembre e oltretutto con aliquota piena. E' corretto? Non mi risulta ci siano possibilità di considerare IMU prima casa gli immobili in ristrutturazione.
Grazie,
un saluto,
sono cortesemente a porre il seguente quesito:
un contribuente ha acquistato un immobile (A07) a porto Mantovano e relativa pertinenza (C06) il 2 settembre 2021.
Ha la residenza ed è in affitto in altro comune in quanto sostiene che la casa e garage acquistati a Porto M. siano inagibili/inabitabili e deve ristrutturarli, quindi ha presentato Scia e Cila rispettivamente il 27 e 29 dicembre 2021. Mi ha telefonato stamane in quanto sostiene di non dover versare IMU con aliquota "altro immobile" e di considerare l'immobile come sua abitazione principale in quanto è costretto a stare in affitto in altro comune fino a quando non terminano la ristrutturazione e mi cita anche lettera b, art. 1comma 741 della L. 160/2019.
Detto ciò, mi sono rivolta all'ufficio tecnico ed è emerso quanto segue:
non è mai stata data l'inagibilità/inabitabilità all'immobile di Porto M. e sono state presentate a fine anno, 27 e 29 dicembre, Scia e Cila per manutenzione straordinaria della villetta.
Per quanto riguarda l'ambito tributario, da catasto si evince un acquisto di un A07 e C06 con rendita ben definita e non è mai stata presentata alcuna dichiarazione IMU di nessun tipo riguardo a quest'immobile, nemmeno dai precedenti proprietari.
Inoltre non capisco il riferimento normativo citato dal contribuente......non mi pare sia questa la sua casistica.
Per quanto mi riguarda deve versare IMU con aliquota "seconda casa" per i 4 mesi da settembre a dicembre e oltretutto con aliquota piena. E' corretto? Non mi risulta ci siano possibilità di considerare IMU prima casa gli immobili in ristrutturazione.
Grazie,
un saluto,
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