22 ottobre 2002
Dopo l’emissione di avvisi di liquidazione Ici per attribuzione di rendita definitiva dell’UTE, emessi nel corso dell’anno 2001, due diversi contribuenti vengono a conoscenza delle rendite definitive. Successivamente ed in tempi brevissimi, in base a planimetrie degli anni 1972 e 1993 mai variate nel corso degli anni, ottengono dall’UTE, rendite inferiori a quelle attribuite in un primo momento dal catasto e inferiori anche a quelle presunte. Da nuova visura catastale risultano le nuove rendite con annotazione “Variazione n.______/2001 del 19.12.2001 in atti dal 19.12.2001 VARIAZIONE PER ATTRIBUZIONE DI RENDITA” senza riportare la data di efficacia. Gli utenti richiedono il rimborso della differenza di imposta versata. Il Comune è tenuto a rimborsare? Se sì, per quali annualità?
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22 ottobre 2002
Questo ufficio ha notificato ad un contribuente avvisi di accertamento per gli anni 1997/98 accertando oltre che immobili regolarmente iscritti in catasto e con rendita definitiva, anche circa 3360 mq. di area fabbricabile. Recentemente il contribuente ha inoltrato ricorso presso la Commissione Tributaria dichiarando che:A)circa 2000 mq. risultano essere di pertinenza della casa di abitazione, in quanto sono stati accatastati con la stessa;B)i restanti 1360 mq. sono coltivati essendo il contribuente coltivatore diretto. Il ricorso è da accogliere per quanto riguarda i 2000 mq dichiarati pertinenza della casa? Un contribuente può possedere così tanti mq. e non pagare l’ICI?Che cosa bisogna verificare affinché il contribuente possa essere considerato a tutti gli effetti di legge coltivatore diretto?
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22 ottobre 2002
E’ stato notificato un avviso di accertamento ICI per gli anni dal 1995 al 1998 per un’area edificabile (zona B); la proprietaria ritiene di non dover pagare l’ICI in quanto sostiene che l’area di mq. 3185 sia di pertinenza dell’abitazione per la quale già paga l’ICI. Agli atti di questo Ufficio risulta che la casa (abitazione a piano terra mq. 95) è stata accatastata nel 1994 stralciandola dall’intera area, e cioè senza l’attribuzione del cortile, pertanto risulta il fabbricato al Catasto Urbano e l’area al Catasto Terreni. Il contribuente sostiene che l’area sia di pertinenza del fabbricato, e necessaria anche per l’accesso alla Via che dista circa 30 metri, e che il terreno non è stato accatastato con la casa per errore del tecnico che ha predisposto l’accatastamento. Si chiede se l’accertamento che gli è stato notificato sia legittimo, oppure se si debba ritenere pertinenza dell’abitazione tutta la suddetta area di mq. 3185.
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22 ottobre 2002
Si chiede di conoscere quale sia l'articolo dello statuto dei diritti del contribuente che prevede l' attività di pre-accertamento.
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22 ottobre 2002
Un terreno ubicato in zona di espansione di proprietà di una anziana signora, è di fatto coltivato dal figlio, che coabita con lei. Il figlio possiede la qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale. Ha diritto all'esenzione dal pagamento della tassa?
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22 ottobre 2002
In questo Comune esiste una forte problematica in materia di Tassa Smaltimento Rifiuti con tutta la zona industriale ed, in particolare, con la zona aeroportuale. E' intenzione pertanto dell'Amministrazione andare ad affrontare e risolvere i problemi anche nell'ottica dell'obbligatorio passaggio a tariffa per l'anno 2005. Si chiede, a tale proposito, se sia possibile avviare in corso d'anno un discorso con i singoli operatori economici della zona esterna al centro abitato che porti alla conclusione di una sorta di "convenzione" con il Comune per usufruire del servizio. A titolo esemplificativo, per quanto riguarda l'Aeroporto occorre valutare l'incidenza dei costi che il Comune sostiene per servire quella zona e proporre alla società il Servizio Smaltimento con un apposito accordo tra le parti. O, viceversa, qualora la Società intenda provvedere direttamente allo Smaltimento si farebbe carico di una sola "quota fissa" nei confronti del Comune che, pertanto, in detta zona non effettuerebbe il servizio. Si chiede pertanto se detto discorso sia avviabile ed attuabile e con quale procedura (in particolare con riferimento all'organo competente all'approvazione della "convenzione").
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22 ottobre 2002
Un contribuente al quale è stato notificato un avviso di accertamento ICI per omessa denuncia e versamento di un’area edificabile, presenta memorie difensive eccependo l’atto sostenendo la tesi che malgrado sia proprietario dell’area accertata gli viene preclusa l’autorizzazione edificatoria presentata tempo addietro presso l’Ufficio Tecnico comunale. Si chiede, inoltre, se il proprietario di un terreno edificabile all’interno del quale è situata una zona archeologica, essendogli preclusa la capacità edificatoria in quanto esistente un vincolo sul terreno, sia tenuto al pagamento dell’ICI.
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22 ottobre 2002
Il contribuente versa l'ICI calcolando l'imposta su una rendita presunta. Gli viene in seguito attribuita la rendita definitiva che risulta essere inferiore. Sul rimborso dovuto spettano gli interessi per gli anni pregressi, visto l'art. 74 della Legge 342/2000, che non prevede di riscuotere gli interessi a favore del Comune nel caso in cui il contribuente abbia versato meno del dovuto?
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22 ottobre 2002
Un contribuente chiede l'annullamento degli avvisi di liquidazione ICI 1995/96/97, notificati nel 2001 e senza l'applicazione di sanzioni ed interessi, sostenendo che la sua rendita catastale effettiva (in atti dal 1994) non essendo stata pubblicata nell'albo pretorio del Comune non poteva essere conosciuta dal contribuente che ha versato l'imposta su una rendita catastale presunta inferiore. Si chiede un parere in merito.
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22 ottobre 2002
Sto inviando gli avvisi di liquidazione del 1998. In presenza di un versamento corretto ma effettuato con un ritardo inferiore ai 30 gg che tipo di sanzione devo applicare? E' corretta la sanzione del 30%? Gli interessi vanno applicati?
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22 ottobre 2002
In riferimento al Decreto del Ministero delle Finanze 8.01.2001 avente per oggetto “Ripetibilità delle spese di notifica e determinazione delle somme oggetto di recupero”, si chiede: se tale ripetibilità è facoltativa o obbligatoria per l’ente impositore e se in caso di facoltà, quale organo deve esprimersi in proposito. In ogni caso come si deve procedere operativamente per il recupero delle spese.
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22 ottobre 2002
Quale "pubblicità ordinaria" (insegne, cartelli, locandine, targhe, stendardi) gode dell'esonero se inferiore ai 5 mq.? Tale esonero vale solo se su di essa vi è riportata esclusivamente l'intestazione societaria? E se vi sono diverse scritte (pubblicità di vario tipo), ma non vi è indicata l'intestazione della ditta, rientra nell'esonero? Tale esonero si può estendere anche alla pubblicità effettuata sui tendoni? In ogni caso le varie insegne vanno sommate tra di loro per vedere se superano i 35 mq.? Il pagamento deve essere effettuato solo mediante bollettino postale, oppure anche mediante bonifico bancario o altro mezzo di pagamento? Per la pubblicità effettuata mediante la distribuzione di volantini, manifestini o pubblicità varia, tramite persone circolanti con veicoli o senza, sconta la tariffa di L. 6.000 per ciascun giorno e per ciascuna persona impiegata indipendentemente dal numero di volantini distribuiti: vi è differenza se questi volantini vengono immessi nelle varie cassette postali?
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