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12 aprile 2013


Il nostro ente sta predisponendo il Piano finanziario per la Tares 2013 e determinando le relative tariffe. Nella determinazione delle tariffe per le utenze non domestice abbiamo notato delle incongruenze nella tabella 3b coeff. attribuzione parte fissa utenza non domestiche tabella 4b intervalli di produzione kg/m2 per attribuzione della parte variabile della tariffa utenze non domestiche. In particolare al cod. 18 (supermercato, macelleria ecc) e al cod.20 (ortofrutta, fiori e piante ecc) Il nostro comune fa parte del comparto sud - Inf. 5000 abitanti e non riusciamo a spiegarci come mai ci siamo delle differenze abnormi con i coefficienti del nord e del centro Es. cod. 20 nord 49,72-85,60 centro 55,94-92,55 sud 3,00-95,75. Nella bozza di determinazione delle tariffe, abbiamo maggiorato tutti i coefficienti minimi del 10%, e per la catergoria 20 abbiamo ottenuto dei valori irrisori, salvo che non si aumenti notevolmente la % di maggiorazione rispetto al minimo. Può trattarsi di un errore nel dpr 158/1999 oppure per il sud esiste una motivazione che giustifica questa differenza con il nord e il centro? Inoltre l'aumento dei coefficienti minimi può essere fatta in maniera diversificata tra le varie categorie? e in caso affermativo la diversificazione deve essere supportata da che tipo di motivazione?
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12 aprile 2013


Il sig. xxxxx ci chiede di essere escluso dal pagamento della tariffa in quanto lui e la figlia sono domiciliati all’estero per ragioni di lavoro. Questo Signore fa parte del personale diplomatico e quindi, pur dimorando abitualmente all’estero, per legge non può iscriversi all’AIRE ma deve mantenere la residenza nel Comune di xxxxxx. Le chiedo se possiamo accogliere la sua richiesta, anche se il Regolamento Comunale per l’applicazione della TIA non contempla questa casistica. Inoltre se nel regolamento TARES che stiamo per approvare, può essere prevista e disciplinata questa casistica. La ringrazio in anticipo per la cortese risposta.
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11 aprile 2013


La rendita di fabbricato cat. D proposta con DOCFA al momento dell'accatastamento in data 27/12/2010 di € 33056.00, viene modificata in aumento dall'Agenzia del Territorio in € 141330.70, ad un anno di distanza dalla proposta.Sulla visura è indicato: Variazione nel classamento del 15/11/2012 n. 40643.1/2011 in atti dal 15/11/2011(protocollo n. LU0177320) VARIAZIONE DI CLASSAMENTO. Inoltre sempre in visura SOTTO LA SCRITTA Situazione delgi intestatari dal 14/11/2012 è indicato in grassetto "SITUAZIONE DELL'UNITA'IMMOBILIARE CHE HA ORIGINATO IL PRECEDENTE DAL 15/11/2011. Chiediamo: la nuova rendita va apllicata dalla data di notifica (quindi non retroattiva) o dalla data di accatastamento (quindi retroattiva)?
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05 aprile 2013

Buongiorno, abbiamo notificato un avviso di accertamento impersonalmente e collettivamente agli eredi di un contribuente (coltivatore diretto) defunto il 11/02/2011. L'atto è stato notificato dal messo comunale nelle mani della vedova. L'anno precedente era stato notificato dal messo nelle mani di un figlio. (Gli eredi sono la vedova e un figlo residenti allo stesso indirizzo del defunto, l'altro figlio abita in un altro Comune) Siamo in C.T.P per entrambi. Nell'avviso 2006 contestano la ruralità senza aver fatto nessuna operazione all'Ag.del Territorio; per il 2007 oltre a questo anche la nullità della notifica. A onor del vero è da rilevare che loro avevano provveduto a fare la successione nei termini. Come si devono notificare correttamente gli atti intestati ad un defunto? L'avviso deve essere emesso a nome degli eredi di .. e poi notificato a tutti? Rigrazio per l'attenzione. 
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25 marzo 2013


Ad un contribuente non abbiamo riconosciuto l'agevolazione per abitazione principale in quanto non era soddisfatto l'art. 8 del D.Lgs 504/92: il coniuge scontava una analoga agevolazione in un'altra abitazione di un Comune limitrofo. La Commissione tributaria provinciale ha dato ragione al contribuente dicendo che non conta niente il fatto di aver dichiarato l'abitazione principale del coniuge in un altro Comune ma solo la dichiarazione del contribuente che il coniuge abitava di fatto con esso. Doveva essere il Comune a dimostrare che cio' non era vero. Semmai doveva essere l'altro Comune ad accertare l'ingiusta agevolazione. Il Comune nelle controdeduzioni ha fatto presente che formalmente non era rispettato l'art. 8 e che di fatto doveva essere il contribuente a dimostrare la dimora abituale di tutto il nucleo familiare nell'abitazione in oggetto. Il Comune aveva anche presentato un dettaglio dei Consumi nei due alloggi dimostrando che di fatto erano utilizzate 2 abitazioni. Si chiede un parere sulla possibilità di un ricorso in commissione regionale. Grazie e cordiali saluti.
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21 marzo 2013


Si chiede la verifica del correttezza interpretativa data dal nostro ente in riferimento alle 2 fattispecie di seguito elencate: Le unità accatastate dai contribuenti (più diligenti) entro il 30 aprile 2011 a seguito della pubblicazione nell'albo pretorio del comune, dovrebbero correttamente scontare l’imposta a partire dal 1° gennaio dell’anno in cui è stato pubblicato in G.U. (per il nostro ente anno 2009) il comunicato dell’agenzia del territorio (che informava appunto della suddetta pubblicazione), salvo che questa non abbia precisato una data più remota (nessuna data è stata indicata per il nostro ente; interepretazione data ai sensi dell'art. 2 c. 36 D.L. 262/2006. 2. Le rimanenti unità “fantasma” non dichiarate in catasto bonariamente e che sono state quindi iscritte in catasto dall’agenzia del territorio con rendita presunta dovrebbero invece scontare l’imposta a partire dal 2007 ai sensi del art. 2 c. 5 bis D.L. 255/2010.
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20 marzo 2013


SI CHIEDE SE SI POSSONO DELIBERARE ALIQUOTE IMU DIFFERENTI PER IMMOBILI DI GRUPPO D RISPETTO AD ALTRE UNITA' IMMOBILIARI CHE NON RIENTRANO NELLA TIPOLOGIA DI ABITAZIONE PRINCIPALE. SI CHIEDE ALTRESI' SE ALL'INTERNO DELLA CATEGORIA D POSSANO ESSERE DELIBERATE ALIQUOTE DIFFERENZIATE (ESEMPIO: CENTRALI ELETTRICHE ALIQUOTA.., BANCHE ALIQUOTA....., OPIFICI ALIQUOTA.....)
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13 marzo 2013


Con riferimento al dettato normativo dell'art. 3, comma 10 del D.L. 16/2012 convertito in legge 44/2012, che dispone l'importo minimo accertabile comprensivo di sanzioni e interessi in euro 30, si chiede se è possibile applicare la norma regolamentare comunale che fissa l'importo minimo accertabile a 12 euro o se è opportuno considerarla abrogata dalla nuova disciplina legislativa.
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21 febbraio 2013


Buon pomerigggio. Una contribuente dichiara per l'anno di imposta 1999 di essere contitolare con il marito del 50% di due fabbricati, che paga sino all'anno 2007 applicandosi aliquota agevolata e detrazione per abitazione principale. Per l'anno di imposta 2008 questa contribuente, che non è mai stata residente nel comune di Spoltore, viene accertata ai fini ici. In autotutela, la signora presenta una lunga memoria difensiva, in cui sostiene che, anche se ha erroneamente dichiarato per l'anno 1999 di essere contitolare dei due fabbricati, in realtà l'unico proprietario per 1/1 in regime di comunione legale dei beni è il marito. A tal uopo, la signora invoca quindi il riconoscimento dell'emendabilità della dichiarazione a suo tempi presentata e l'annullamento dell'accertamento ICI. Dalle risultanze catastali e dall'atto che la signora acclude alla sua istanza risulta che il marito è intestatario per 1/1. Nell'atto l'unico riferimento indiretto alla signora è che il Sig. X "...ai sensi e per gli effetti della legge 19 maggio 1975, n. 151 il signor Trapani mauro dichiara di essere coniugato in regime di comunione legale dei beni". Chiedo se l'istanza di annullamento della signora è legittima, e se devo quindi procedere al suo soddisfacimento. Grazie.
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19 febbraio 2013


Buongiorno, volevo sapere se è tassabile ai fini Tarsu l'area scoperta operativa posta sotto sequestro da ordinanza della Guardia di Finanza. 
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12 febbraio 2013


Si chiede se per un Comune è possibile aumentare l'aliquota base esclusivamente per i pannelli fotovoltaici (accatastati come D/1) o se è necessario applicare l'incremento a tutti i fabbricati accatastati con categoria D/1, senza distinzione alcuna.
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02 febbraio 2013


Si pone il seguente quesito: In data 21/12/2011 l’Ente riceve da un contribuente una istanza di rimborso ICI relativa alle annualità 2004, 2005, 2006, 2007, 2008, 2009. Dopo una verifica si è effettivamente riscontrato che l’imposta versata dal contribuente non era dovuta. Si chiede se si può procedere al rimborso dell’imposta relativo a tutte le annualità richieste.
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