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22 ottobre 2002

L’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale del Comune di xxxxxx (A.T.E.R.) ha inviato ai comuni della provincia di xxxxxx una richiesta di rimborso per l’ICI versata nell’anno 1997, con la riserva di richiedere il rimborso anche per le somme versate relativamente agli esercizi 1993, 1994, 1995, 1996, sugli alloggi costruiti su suoli di proprietà dei rispettivi comuni ed assegnati in diritto di superficie all’A.T.E.R. Tale richiesta di rimborso è fondata sul testo originario del D.L. 504/92 art. 3 che, fino all’entrata in vigore dell’art.58 del D.lgs. 446/97, individua, quale soggetto passivo ICI, il concedente del diritto di superficie (Comune) con eventuale diritto di rivalsa sul superficiario (ATER). Diritto di rivalsa che non è esercitatile dal Comune visto che lo stesso è esentato per legge dal pagamento dell’imposta. Si chiede se tale richiesta è legittima o se possa essere ricondotta al principio affermato dalla Circ. Minist. n. 172/E del 14/06/1995 e ribadito dalla sentenza della Corte di Cassazione del 02.02.1999 secondo cui, nel caso di costruzione di alloggi economici e popolari su terreno concesso in superficie a una cooperativa edilizia, nel momento in cui è terminata la costruzione il bene tassabile è l’edificio, sul quale, ai sensi dell’art.952 c.c., sorge il diritto di proprietà del soggetto al quale il titolare dell’area ha concesso il diritto di superficie. Pertanto limitatamente al periodo in cui l’oggetto della tassazione ICI è rappresentato dal suolo, obbligato al pagamento dell’imposta è il proprietario del suolo stesso mentre, terminata l’edificazione, soggetto passivo ICI è la cooperativa in quanto proprietaria dell’edificio. Alla luce di ciò nessun rimborso sarebbe dovuto.
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22 ottobre 2002

Fino ad oggi il Comune nell’effettuare i controlli ICI dal 1993 al 1996 ha seguito la seguente procedura: a) per omessi o insufficienti versamenti – sanzione del 20%; b) per dichiarazioni omesse o infedeli – sanzione del 20% + 50% ripetuta per ciascun anno di violazione. Si chiede se, ed in che modo, tale procedura deve essere rivista alla luce delle innovazioni introdotte dalla C.M. 138/E del 05.07.2000 in materia di concorso di violazioni e continuazione. Si chiede inoltre se per l’infedele/omessa dichiarazione per l’anno 1997 sia ancora applicabile il principio del "favor rei" o visto che si tratta di violazioni commesse prevalentemente dopo il 1 aprile 1998 (in quanto la dichiarazione 1997 andava presentata entro il 30/06/1998) debba applicarsi necessariamente il nuovo regime sanzionatorio.
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22 ottobre 2002

Questo Comune ha prorogato fino al 31.12.2000 la concessione ad una società per l’accertamento e la riscossione dell’imposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni, che aveva come scadenza originaria il 31.12.1999. La società in questione ha ceduto ad un’altra società il ramo d’azienda relativo all’accertamento e alla riscossione dell’imposta sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni e quest’ultima ci chiede di prendere atto di questa mutazione. La nuova società ci chiede, inoltre, di rinnovare il contratto in base all’art. 44 della L. 724/94, cosa che riteniamo illegittima. In considerazione di quanto sopra si chiede: a) se ci siano cause ostative alla presa d’atto da parte del Comune della cessione di azienda da parte del concessionario; b) se sia stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il regolamento del Ministero delle Finanze per l’albo dei gestori delle attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi ed altre entrate di Province e Comuni; c) quando e se si potrà procedere alla indizione di una nuova gara per l’affidamento del servizio in oggetto dal 01.01.2001 e come eventualmente procedere nel caso di impossibilità di espletamento della gara suddetta.
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22 ottobre 2002

Ad una società è stata attribuita la rendita definitiva per immobili categoria D7 e D2 con decorrenza dal 12/12/1986. Tale rendita è inserita nell' elenco trasmesso al Comune dall'Ufficio Tecnico Erariale ed è stato affisso all'Albo Pretorio nel 1999. Fino a tale data la società ha pagato in base al valore quantificato in bilancio come stabilito dalla legge. Il Comune può emettere l'avviso di liquidazione per gli anni precedenti al 1999 per il recupero dell'imposta (calcolandola in base alla rendita definitiva)? In caso di risposta affermativa sulla differenza d'imposta dobbiamo calcolare anche le sanzioni  e gli interessi?
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22 ottobre 2002

Un contribuente ha sempre pagato la Tarsu a tariffa piena. Nel ‘99 si accorge di non aver mai richiesto la riduzione della tassa - prevista dal regolamento - per la distanza dal cassonetto e provvede a fare richiesta di rimborso. Accertato che tale distanza esisteva anche negli anni passati, l'Ente deve procedere al rimborso con gli interessi? Il rimborso può essere disposto solo se presentato non oltre 2 anni dall'avvenuto pagamento (comma 3, art. 75 del D.Lgs. 507/93)?. In caso affermativo se la domanda è stata presentata nel 99 si deve procedere al rimborso di quanto pagato nei 2 anni precedenti?
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