IMU
24 gennaio 2019
Buongiorno dott. Cava, premesso che
- In data 22/09/2009 sono stati iscritti in catasto due immobili categoria D/10, a nome di 7 fratelli, comproprietari ciascuno per 1/7.
- Il 09 febbraio 2010, la madre (ora pensionata, che fino ad allora era iscritta come coltivatore diretto), ha concesso in affitto (CONTRATTO REGISTRATO ALL'AG. DELLE ENTRATE) al figlio X, per 10 anni, i terreni sui quali sorgono i fabbricati .
In data 23/06/2010, al sig. X, è stata riconosciuta la qualifica di IAP.
Per l'anno 2013 l'ufficio ha accertato i 6 fratelli con aliquota ordinaria, i quali hanno presentato istanza di riesame con la motivazione che i fabbricati sono utilizzati dal fratello IAP per l'esercizio dell'attività agricola e sostengono di aver diritto all'esenzione, o, nel caso in cui l'imposta fosse dovuta, di dover essere accertati con aliquota 0,2.
1^ domanda
Si può ritenere valido il contratto d'affitto stipulato con la madre, anche per i fabbricati asserviti (i due D/10, nonostante siano accatastati a nome di tutti i fratelli), oppure è necessario stipulare un nuovo contratto con tutti i comproprietari?
2^ domanda
se si, considerato che il comproprietario IAP possiede i requisiti per l'esenzione ma non ha mai presentato dichiarazione IMU, dal 2013, quale aliquota deve essere applicata allo IAP ed ai comproprietari ? ordinaria( 7,6) o aliquota per immobili strumentali ( 0,2)?
3^ domanda
Stipulando oggi un contratto di affitto per gli immobili D/10, lo stesso, può avere efficacia retroattiva fino al 2010, data della stipula del contratto di affitto dei terreni?
4^ domanda
relativa alla dichiarazione. Nelle istruzioni (decreto MEF del 30/10/2012), relativamente ai fabbricati rurali ad uso strumentale, si fa presente che non è necessario presentare la dichiarazione di esenzione, in quanto l'Ente può avvalersi delle informazioni disponibili sul portale dei comuni gestito dall'Agenzia, può essere concessa l'esenzione in assenza di dichiarazione? A questo riguardo abbiamo diverse contestazioni di IAP che non hanno presentato la dichiarazione in quanto ritengono non vada presentata.
Se il romanzo che ho prodotto non fosse chiaro, può contattarmi al n. 0782/58109 interno 2, o, se preferisce posso chiamarla quando ha un attimo di tempo da dedicarmi.
La ringrazio per la disponibilità.
- In data 22/09/2009 sono stati iscritti in catasto due immobili categoria D/10, a nome di 7 fratelli, comproprietari ciascuno per 1/7.
- Il 09 febbraio 2010, la madre (ora pensionata, che fino ad allora era iscritta come coltivatore diretto), ha concesso in affitto (CONTRATTO REGISTRATO ALL'AG. DELLE ENTRATE) al figlio X, per 10 anni, i terreni sui quali sorgono i fabbricati .
In data 23/06/2010, al sig. X, è stata riconosciuta la qualifica di IAP.
Per l'anno 2013 l'ufficio ha accertato i 6 fratelli con aliquota ordinaria, i quali hanno presentato istanza di riesame con la motivazione che i fabbricati sono utilizzati dal fratello IAP per l'esercizio dell'attività agricola e sostengono di aver diritto all'esenzione, o, nel caso in cui l'imposta fosse dovuta, di dover essere accertati con aliquota 0,2.
1^ domanda
Si può ritenere valido il contratto d'affitto stipulato con la madre, anche per i fabbricati asserviti (i due D/10, nonostante siano accatastati a nome di tutti i fratelli), oppure è necessario stipulare un nuovo contratto con tutti i comproprietari?
2^ domanda
se si, considerato che il comproprietario IAP possiede i requisiti per l'esenzione ma non ha mai presentato dichiarazione IMU, dal 2013, quale aliquota deve essere applicata allo IAP ed ai comproprietari ? ordinaria( 7,6) o aliquota per immobili strumentali ( 0,2)?
3^ domanda
Stipulando oggi un contratto di affitto per gli immobili D/10, lo stesso, può avere efficacia retroattiva fino al 2010, data della stipula del contratto di affitto dei terreni?
4^ domanda
relativa alla dichiarazione. Nelle istruzioni (decreto MEF del 30/10/2012), relativamente ai fabbricati rurali ad uso strumentale, si fa presente che non è necessario presentare la dichiarazione di esenzione, in quanto l'Ente può avvalersi delle informazioni disponibili sul portale dei comuni gestito dall'Agenzia, può essere concessa l'esenzione in assenza di dichiarazione? A questo riguardo abbiamo diverse contestazioni di IAP che non hanno presentato la dichiarazione in quanto ritengono non vada presentata.
Se il romanzo che ho prodotto non fosse chiaro, può contattarmi al n. 0782/58109 interno 2, o, se preferisce posso chiamarla quando ha un attimo di tempo da dedicarmi.
La ringrazio per la disponibilità.
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
21 gennaio 2019
g.mo dott. Cava, il quesito è il seguente:
- un contribuente (artigiano del legno) presenta nel 2013 una dichiarazione TARSU dichiarando per un determinato immobile la destinazione d'uso come "laboratorio" di mq. 184,00, immobile iscritto in catasto come C/3.
da quel momento l'immobile viene tassato come attività artigianale.
a gennaio 2018 lo stesso contribuente evidenzia che detto immobile è stato adibito a torneria e attualmente, avendo chiuso l'attività, esso è adibito a magazzino non produttivo, pertinenza dell'unità abitativa.
Successivamente, lo stesso contribuente precisa che già nell'anno 2009 aveva chiuso la partita iva e che quindi detto immobile doveva essere sempre considerato come pertinenza del fabbricato uso abitazione.
Occorre precisare che l'immobile uso abitazione è catastalmente individuato con la particella 223 mentre l'immobile uso artigianale con la particella 334.
Il contribuente, quindi, non ha intenzione di variare la categoria C/3 in catasto.
secondo me la variazione di tariffa, da locale artigianale a locale deposito ( e non accessorio perché non è legato di fatto all'immobile uso abitazione che ha già 2 accessori cat. C/2) spetta dall'anno 2018, perché solo in quell'anno è stata presentata la prima richiesta di variazione.
Qual è il vostro parere in merito? Si ringrazia salutando distintamente.
- un contribuente (artigiano del legno) presenta nel 2013 una dichiarazione TARSU dichiarando per un determinato immobile la destinazione d'uso come "laboratorio" di mq. 184,00, immobile iscritto in catasto come C/3.
da quel momento l'immobile viene tassato come attività artigianale.
a gennaio 2018 lo stesso contribuente evidenzia che detto immobile è stato adibito a torneria e attualmente, avendo chiuso l'attività, esso è adibito a magazzino non produttivo, pertinenza dell'unità abitativa.
Successivamente, lo stesso contribuente precisa che già nell'anno 2009 aveva chiuso la partita iva e che quindi detto immobile doveva essere sempre considerato come pertinenza del fabbricato uso abitazione.
Occorre precisare che l'immobile uso abitazione è catastalmente individuato con la particella 223 mentre l'immobile uso artigianale con la particella 334.
Il contribuente, quindi, non ha intenzione di variare la categoria C/3 in catasto.
secondo me la variazione di tariffa, da locale artigianale a locale deposito ( e non accessorio perché non è legato di fatto all'immobile uso abitazione che ha già 2 accessori cat. C/2) spetta dall'anno 2018, perché solo in quell'anno è stata presentata la prima richiesta di variazione.
Qual è il vostro parere in merito? Si ringrazia salutando distintamente.
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
TARSU
16 gennaio 2019
Buongiorno , a seguito dell'entrata in vigore del decreto fiscale 2019 i ruoli fino al 2010 sono automaticamente stralciati. Agenzia delle Entrate riscossione deve inviare nota ai Comuni per i ruoli stalciati? E' prevista disciplina contabile apposita per le minori entrate derivante dall'insussistenza dei residui attivi che dovremo adottare in sede di riaccertamento ordinario?
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
19 dicembre 2018
Buongiorno, in data 28.06.2018, l'Agenzia del Territorio ha effettuato una variazione d'ufficio in autotutela inerente la soppressione di un'unità immobiliare per errata attribuzione della rendita presunta, in quanto il fabbricato risultava già accatastato.
Questo immobile, oltre alcune aree edificabili, è stato oggetto di accertamento per le annualità 2011 e 2012 e, relativamente al 2011, anche di iscrizione a ruolo per la riscossione coattiva. Il contribuente non ha mai proposto ricorso e non ha pagato né la cartella, né l'avviso di accertamento. Si chiede se è possibile, nonostante l'atto sia già divenuto definitivo, procedere all'annullamento/rettifica in autotutela d'ufficio sia della cartella 2011, sia del provvedimento 2012.
Grazie
Questo immobile, oltre alcune aree edificabili, è stato oggetto di accertamento per le annualità 2011 e 2012 e, relativamente al 2011, anche di iscrizione a ruolo per la riscossione coattiva. Il contribuente non ha mai proposto ricorso e non ha pagato né la cartella, né l'avviso di accertamento. Si chiede se è possibile, nonostante l'atto sia già divenuto definitivo, procedere all'annullamento/rettifica in autotutela d'ufficio sia della cartella 2011, sia del provvedimento 2012.
Grazie
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
13 dicembre 2018
Buongiorno,
a seguito di front office la contribuente Sig.ra xxxxx ha prodotto comunicazione allegata in merito all’Avviso di Accertamento numero xxx/2014 del 8/10/2018.
Così come nella mail sotto specificata, confermata anche telefonicamente, la Sig.ra xxxxx evidenzia che:
• E’ proprietaria di due unità immobiliari, una posta nel Comune di xxxxxx e una nel limitrofo comune di xxxxxx.
• Comunica inoltre, come si evince anche dalla nota della visura catastale del Comune di xxxxxx per l’immobile xxxx cat. A3, che è unita di fatto con quella del comune di xxxxx cat. A3.
• Fa presente che nell’abitazione sita nel comune di xxxxx ha la residenza e che il catasto non gli permette di unire i due immobili in un'unica unità essendo posti in comuni diversi.
• L’Ufficio non è in possesso di alcuna dichiarazione IMU che descrive la sopra indicata fattispecie.
Ringrazio anticipatamente per la preziosa collaborazione e porgo distinti saluti.
a seguito di front office la contribuente Sig.ra xxxxx ha prodotto comunicazione allegata in merito all’Avviso di Accertamento numero xxx/2014 del 8/10/2018.
Così come nella mail sotto specificata, confermata anche telefonicamente, la Sig.ra xxxxx evidenzia che:
• E’ proprietaria di due unità immobiliari, una posta nel Comune di xxxxxx e una nel limitrofo comune di xxxxxx.
• Comunica inoltre, come si evince anche dalla nota della visura catastale del Comune di xxxxxx per l’immobile xxxx cat. A3, che è unita di fatto con quella del comune di xxxxx cat. A3.
• Fa presente che nell’abitazione sita nel comune di xxxxx ha la residenza e che il catasto non gli permette di unire i due immobili in un'unica unità essendo posti in comuni diversi.
• L’Ufficio non è in possesso di alcuna dichiarazione IMU che descrive la sopra indicata fattispecie.
Ringrazio anticipatamente per la preziosa collaborazione e porgo distinti saluti.
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
19 novembre 2018
A seguito di atto di accertamento IMU divenuto definitivo, entro quale termine, deve essere notificata un ingiunzione fiscale?
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
12 ottobre 2018
Buongiorno,
abbiamo riscontrato che per alcuni avvisi di accertamento da noi predisposti per mancato versamento IMU aree edificabili,sulle stesse insistono degli immobili di fatto utilizzati come abitazione principale ma non accatastati.
L'ufficio deve continuare a richiedere l'IMU su area edificabile oppure segnalare all'Agenzia delle Entrate
il mancato accatastamento e considerarla comunque abitazione principale e pertanto esente da IMU?
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
07 settembre 2018
Buon giorno, sto accertando un contribuente,costruttore edile, che ha una serie di F3 "fabbricati in corso di costruzione". Tali f3 riportano come data da visura catastale il 29/07/2010.Non è un po' troppo lungo come periodo? E' il caso di contattare l'ufficio tecnico e fare una revisione? Ad ogni modo, volevo sapere come faccio a calcolare l'IMU. Se vado a vedere l'area sui cui insistono questi quattro f3 è pari a 2035 mq.Bisogna suddividere i mq per il numero di f3 che insistono sopra? Grazie, cordiali saluti.
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
02 agosto 2018
Buongiorno, per favore vorrei sapere se è corretta l'emissione nel 2018, di solleciti TARES 2013, la dove non sia mai stata fatta nessuna notifica entro il 31/12/2014. O se sia necessaria l'emissione di avvisi di accertamento per mancato pagamento, comunque senza sanzioni e interessi. grazie.
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
30 luglio 2018
Buongiorno, stamattina un contribuente si è presentato a sportello chiedendo a chi fosse in carico il pagamento dell'imu nel momento in cui i fabbricati furono acquistati col patto di riservato dominio. Il vecchio proprietario non ha né residenza né dimora abituale nel fabbricato e quindi è soggetto al pagamento IMU, l'acquirente però ha residenza e dimora nel fabbricato quindi non soggetto a versamento imu, quindi chi dovrebbe caricarsi l'eventuale versamento dell'imu? Grazie e Cordiali Saluti
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
26 luglio 2018
Buongiorno,
con la presente chiedo un chiarimento relativamente alla richiesta di rimborso presentata dal contribuente xxxxx allegata alla presente mail.
Si è presentata la nipote del contribuente suddetto la quale ha evidenziato che, avendo cambiato quest’anno patronato per l’elaborazione del calcolo acconto IMU, è venuta a conoscenza che poteva considerare anche l’immobile C2 pertinenza dell’abitazione principale sul quale invece erroneamente dal 2012 ha sempre pagato con aliquota ordinaria.
Il contribuente dichiara peraltro di non averlo mai affittato (l’ufficio ha effettuato anche una verifica dal Portale Siatel e non esistono contratti di affitto) e di averlo sempre utilizzato come pertinenza, peraltro è ubicato sotto l’abitazione principale.
L’ufficio durante il front office non ha eccepito alcun diniego al rimborso, ma volendo evitare errori e creare precedenti in merito, chiediamo se per tale motivazione è possibile procedere al rimborso.
Ringraziando anticipatamente,
saluti cordiali
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.
05 luglio 2018
Buongiorno, a chiarimento del precedente quesito, in relazione alla pronuncia della Corte di Cassazione sentenza 27 gennaio 2016, n. 1503, per evitare possibili contestazioni o ricorsi, l'Ufficio tributi deve sia emettere gli avvisi di accertamento della TARI non riscossa con l'autoliquidazione accompagnata, sia iscrivere a ruolo coattivo tramite l'ADER , entro l'anno successivo a quello di competenza? Cordiali saluti
Attenzione la risposta al quesito è disponibile solo per gli utenti registrati.Effettua il LOGIN, oppure REGISTRATI per vedere la risposta.