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06 agosto 2019

Un contribuente ci chiede il rimborso IMU per diverse annualità presentandoci copia degli F24 con i timbri dell'intermediario a comprova degli avvenuti versamenti in eccedenza. All'Ente risultano però per alcune annualità delle somme incassate inferiori rispetto a quelle effettivamente riscontrate dalle copie degli F24. Pertanto, con ogni probabilità l'intermediario ha digitato un codice catastale non corretto all'atto dell'immissione nonostante la corretta compilazione del modello. Il comune può procedere al rimborso al contribuente di somme non effettivamente incassate o sarebbe più corretto indirizzare il contribuente a formalizzare apposita richiesta di verifica all'Agenzia delle entrate o all'intermediario postale?
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03 agosto 2019

Vista l'ultima risoluzione dell'Agenzia delle Entrate, per l'accertamento delle superfici puo' essere utilizzato il criterio del minimo 80 per cento delle superfici catastali ? Gli avvisi di accertamento per correzione superfici sono senza sanzioni?
Cordiali saluti
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01 agosto 2019

Buon pomeriggio,
in comune a Castelbelforte (MN), comune di 3300 abitanti, sono sorti un paio di bed and breakfast. Ai fini tari non si è presentato ancora nessuno a fare la denuncia all'ufficio tributi, quindi dovrò accertarli...se devo accertarli in quale categoria vanno?
In questo comune non si è ancora passati a tariffa, c'è ancora il tributo.
Cordiali saluti,
Elena Saccoman
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01 agosto 2019

Buongiorno,
ad una contribuente nel 2017 è stato notificato un accertamento IMU anno 2012 in quanto non aveva versato nulla per la sua seconda casa.
La contribuente ha fatto ricorso in commissione tributaria provinciale e ha perso il ricorso (questo lo scorso anno). Nonostante ciò non ha ancora versato IMU per l'anno 2012.
Ora l'intenzione dell'ufficio tributi è di emettere l'ingiunzione fiscale.
Quando emetto l'ingiunzione fiscale devo citare il fatto che è stato rigettato il ricorso della contribuente in commissione provinciale?
Premetto che a marzo 2019 siamo tornati nuovamente in commissione provinciale in quanto la signora ha fatto ricorso avverso accertamenti IMU 2013, 2014, 2015, 2016 e 2017.Per questi siamo in attesa della sentenza.
L'avvocato del comune che ci ha assistito si sta occupando del recupero delle spese per la sentenza del 2017.
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01 agosto 2019

Buongiorno,
considerato che si può fare ricorso avverso l'ingiunzione fiscale solo per vizi di forma,
se ci si accorge solo dopo l'emissione dell'ingiunzione fiscale che l'accertamento ormai esecutivo, conteneva un errore di calcolo, il contribuente cosa può fare una volta che gli viene notificata l'ingiunzione fiscale?
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01 agosto 2019

Buongiorno,
ho letto ieri l'articolo di Italia Oggi relativo agli accertamenti cartacei invalidi.
Nei comuni in cui lavoro vengono inviati a tutt'oggi accertamenti e ingiunzioni fiscali in modalità cartacea con cartolina bianca o verde.
E' corretto?
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01 agosto 2019

Buongiorno,
ad un contribuente nel 2014 è stato notificato un accertamenti IMU anno 2012 per aree edificabili con valore di € 62 al mq (valore desunto dalle tabelle della delibera aree dell’ufficio tecnico). Successivamente, il contribuente ha fatto istanza di adesione in quanto sosteneva che le aree avevano dei vincoli ecc…e alla fine dei 90 gg , con la collaborazione dell’ufficio tecnico, il valore al mq è stato portato a 42 e il contribuente ha accettato e versato l’imu per l’anno 2012 e successivamente anche per l’anno 2013 sui 42 euro al mq.
Il 15 giugno 2015 ha inoltrato all’ufficio tributi una dichiarazione imu con allegata la perizia di un geometra dove intendeva portare il valore al mq delle aree da 42 a 26 e per gli anni dal 2014 fino ad oggi ha versato sul valore di 26 senza aver mai parlato con l’ufficio tributi.
L’ufficio tributi ad aprile 2019 ha notificato allo stesso contribuente un accertamento IMU per l’anno 2014 continuando a conteggiare le aree a 42 euro al mq e non 26. A fine giugno 2019 il contribuente ha presentato istanza di adesione ribadendo che il valore corretto è 26 e che non gli è mai stato contestato nulla in questi anni e quindi lui ha pagato regolarmente € 26 al mq.
A questo punto mi domando:
Una volta che il contribuente aveva presentato la dichiarazione nel 2015 con perizia del geometra, l’ufficio tributi era tenuto in tempi brevi a dare una risposta o a chiamare il contribuente per dire se andava bene tale valore? Oppure possiamo procedere adesso, come di consueto si fa con l’iter dell’adesione?
Chiedo inoltre se è opportuno farsi sempre fare una relazione dall’ufficio tecnico in fase di adesione.

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31 luglio 2019

Chiediamo un chiarimento in merito alla notizia letta oggi in rassegna stampa circa l'inesistenza degli avvisi di accertamento cartacei emessi dal 2016 relativamente ai tributi locali, stando alla lettura del Dlgs 179/2016 e del Dlgs 217/2017 che dispongono che gli atti della PA devono essere digitalizzati. Si coglie l'occasione per chiedere quale sia la procedura da seguire in tal caso in fase di notifica degli stessi anche a persone fisiche. Grazie
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30 luglio 2019

Di seguito la descrizione del caso:
nell’anno 2002 la S.X.X. – Società XXXXXXX SRL accatastava n. 19 appartamenti di sua proprietà. Negli anni successivi fino al 2007 venivano venduti 16 appartamenti e dei rimanenti 3 ne è tuttora proprietaria.
Il 16/09/2017 con protocollo 2764 del comune di XXXXXX, è pervenuta dichiarazione ai fini IMU per l’anno 2016 che gli appartamenti ancora di proprietà erano da considerarsi beni merce in quanto costruiti dall’impresa e non locati e pertanto esenti.
Il Comune ha emesso per l'anno 2016 avviso di accertamento e la società chiede ora l'annullamento in autotutela.
A mio avviso la richiesta non puo' essere accolta in quanto il termine di presentazione della denuncia imu del 30/06 è un termine tassativo e non ravvedibile.
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29 luglio 2019

Ad un contribuente, proprietario tra gli altri di un immobile in categoria C/2 (per il quale è comproprietario al 50% con la sorella) ubicato fisicamente distante (all’altro capo del paese) dall’abitazione principale, avevamo emesso a luglio 2018 atti di accertamento per le annualità 2013-2014-2015 e 2016.
Il contribuente non ha presentato ricorso né richiesto un annullamento in autotutela degli atti di accertamento emessi, ma non ha nemmeno provveduto al pagamento. Ha invece presentato, ad ottobre 2018 una denuncia IMU per l’annualità 2013 con la quale indica l’immobile di cui sopra per la sua quota possesso del 50% come pertinenza dell’abitazione principale.
Contestualmente però, dal 2018, paga l’Imu anche per questo immobile C/2.

Data la mancanza di contiguità dell’immobile all’abitazione principale e il fatto che l’immobile non è nella piena disponibilità del contribuente in quanto in comproprietà con la sorella, oltre che, comunque, dal 2018 il contribuente sta regolarmente pagando per questo immobile, questo ufficio sarebbe orientato a non accogliere la dichiarazione presentata e a confermare gli accertamenti emessi.

Si chiede:
- se l’orientamento dell’ufficio è corretto o, se, si debba accogliere la denuncia, annullando quindi gli atti di accertamento per omesso pagamento, sanzionando, semmai, la tardiva presentazione.
- Nel caso sia considerato corretto non accogliere la denuncia se è necessario comunicarlo per iscritto al contribuente.
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24 luglio 2019

Buongiorno, un contribuente possessore di P.IVA, relativa alla coltivazione di frutti oleosi, ha stabilito sia la sede legale che il luogo di esercizio presso la propria residenza.
Su tale immobile risultano 110 mq totali, l'ufficio ha calcolato la TARI nel seguente modo:
- uso domestico per 90 MQ;
- uso non domestico (cat. 21) per 20 MQ.
Si chiede se tale calcolo sia corretto.
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22 luglio 2019

Presso una rivendita ubicata nella zona industriale, gia dotata di insegna di esercizio soggetta ad ICP ( sopra 5 mq ) è stato affisso nella facciata principale ( sotto l'insegna di esercizio ) striscione reclamizzante il nome del ristorante contiguo , sotto i 5mq
L'Ufficio ritiene di tratti di pubblicità da dichiarare e assoggettare ad imposta, non rappresentando insegna di esercizio
Cordiali saluti
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Banca dati quesiti pubblici
Quesiti resi pubblici
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Le domande sono rese pubbliche in forma spersonalizzata senza, quindi, indicare il comune che ha posto il quesito.
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