IMU
08 maggio 2023
Mi stanno telefonando diversi contribuenti che reclamano lo sconto del 20% su IMU e TARI per i pagamenti con addebito sul conto. Sa dirmi di cosa si tratta?
Ringrazio e porgo i più cordiali saluti
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IMU
08 maggio 2023
due coniugi hanno divorziato consensualmente con deposito dell'atto in Comune quindi non vi è alcuna sentenza di un giudice che assegni la casa ad uno dei due ex coniugi. Di fatto la ex moglie occupa l'immobile e lui ha portato via la residenza. In assenza di dichiarazione e di qualsiasi atto che documenti questa assegnazione, come mi devo comportare con l'IMU? Per ora gli ho notificato solo un accertamento per l'anno 2020 a seguito del quale lui ha dichiarato ciò che ho esposto nel quesito. Non credo che io possa esentarlo dal pagamento IMU ma chiedo conferma.
Ringrazio e porgo cordiali saluti
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08 maggio 2023
La riduzione fino al 20% per IMU e TARI, nel caso il contribuente abbia provveduto alla domiciliazione bancaria per il loro pagamento, spetta anche se il Comune non ha deliberato nulla in tal senso?
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ALTRO
08 maggio 2023
Buongiorno Dott.Cava,
le scrivo in merito alle disposizioni relative alle spese di notifica degli atti degli enti locali disposte dal decreto 14 aprile 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 29.04.2023. Vorrei capire se l'importo di euro 7,83 previsto per le notifiche a mezzo raccomandata A/R è quello che obbligatoriamente deve essere richiesto al contribuente. Se così fosse, i provvedimenti elaborati in data successiva al 14 aprile nei quali sono indicate spese di notifica più elevate, devono essere rielaborati?
La ringrazio
Cordiali saluti
le scrivo in merito alle disposizioni relative alle spese di notifica degli atti degli enti locali disposte dal decreto 14 aprile 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale in data 29.04.2023. Vorrei capire se l'importo di euro 7,83 previsto per le notifiche a mezzo raccomandata A/R è quello che obbligatoriamente deve essere richiesto al contribuente. Se così fosse, i provvedimenti elaborati in data successiva al 14 aprile nei quali sono indicate spese di notifica più elevate, devono essere rielaborati?
La ringrazio
Cordiali saluti
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02 maggio 2023
Buon pomeriggio Rag. Cava
Le pongo un quesito riguardo un atto di accertamento esecutivo IMU per l’anno 2016. Le riassumo il tutto
In data 31/12/2021 è stato notificato un avviso di accertamento IMU relativo ad abitazione principale, ad un contribuente che ha la residenza separata dal coniuge.
In data 21/01/2022, il contribuente ha presentato richiesta di riesame, comunicando che il coniuge, per motivi di lavoro, ha trasferito la residenza in altra abitazione non di proprietà, e che la stessa ha mantenuto la dimora abituale presso il proprio nucleo familiare, viaggiando a giorni alterni per raggiungere il posto di lavoro. Si precisa che il contribuente non ha presentato ricorso.
In data 03/02/2022, l’ufficio ha risposto con diniego alla richiesta del contribuente motivando l’atto che per aver diritto all’esenzione il possessore ed il proprio nucleo, devono possedere i requisiti della residenza e della dimora abituale, come previsto dalla normativa in vigore all’epoca.
In data 05/04/2023, l’ufficio ha spedito il sollecito di pagamento per l’anno di imposta 2016.
In data odierna il contribuente si è presentato in ufficio per chiarimenti sulla propria posizione, con buona predisposizione ad un accordo.
Considerato che il contribuente ha anticipato verbalmente che produrrà la documentazione attestante i consumi, scelta del medico e tutto ciò che riterrà utile per dimostrare la dimora abituale anche del coniuge, e che lo stesso ha chiesto di trovare un punto di incontro, come ci si deve comportare?
1) E’ corretto pretendere il pagamento dell’intera imposta , sanzioni e interessi, considerato che sono decorsi i 60 giorni dalla notifica (anche se il contribuente ha presentato istanza che non è stata accolta?)
2) Non essendo ancora decorsi i 30 giorni dal sollecito, se il contribuente dimostra la dimora abituale del coniuge, si può procedere all’annullamento totale o parziale dell’atto?
La ringrazio anticipatamente e le auguro una buona serata.
Cordialmente
Le pongo un quesito riguardo un atto di accertamento esecutivo IMU per l’anno 2016. Le riassumo il tutto
In data 31/12/2021 è stato notificato un avviso di accertamento IMU relativo ad abitazione principale, ad un contribuente che ha la residenza separata dal coniuge.
In data 21/01/2022, il contribuente ha presentato richiesta di riesame, comunicando che il coniuge, per motivi di lavoro, ha trasferito la residenza in altra abitazione non di proprietà, e che la stessa ha mantenuto la dimora abituale presso il proprio nucleo familiare, viaggiando a giorni alterni per raggiungere il posto di lavoro. Si precisa che il contribuente non ha presentato ricorso.
In data 03/02/2022, l’ufficio ha risposto con diniego alla richiesta del contribuente motivando l’atto che per aver diritto all’esenzione il possessore ed il proprio nucleo, devono possedere i requisiti della residenza e della dimora abituale, come previsto dalla normativa in vigore all’epoca.
In data 05/04/2023, l’ufficio ha spedito il sollecito di pagamento per l’anno di imposta 2016.
In data odierna il contribuente si è presentato in ufficio per chiarimenti sulla propria posizione, con buona predisposizione ad un accordo.
Considerato che il contribuente ha anticipato verbalmente che produrrà la documentazione attestante i consumi, scelta del medico e tutto ciò che riterrà utile per dimostrare la dimora abituale anche del coniuge, e che lo stesso ha chiesto di trovare un punto di incontro, come ci si deve comportare?
1) E’ corretto pretendere il pagamento dell’intera imposta , sanzioni e interessi, considerato che sono decorsi i 60 giorni dalla notifica (anche se il contribuente ha presentato istanza che non è stata accolta?)
2) Non essendo ancora decorsi i 30 giorni dal sollecito, se il contribuente dimostra la dimora abituale del coniuge, si può procedere all’annullamento totale o parziale dell’atto?
La ringrazio anticipatamente e le auguro una buona serata.
Cordialmente
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27 aprile 2023
Abbiamo emesso un accertamento esecutivo IMU e il contribuente ha fatto ricorso presso la Commissione tributaria provinciale. La Commissione ha dato ragione al contribuente, ma noi riteniamo di dover impugnare la sentenza ricorrendo presso la Corte di giustizia di secondo grado. Possiamo emettere comunque il sollecito propedeutico all'invio del ruolo coattivo di cui all 'art.1, comma 795 legge 160/2019, e poi procedere alla riscossione coattiva oppure è opportuno sospendere temporaneamente la procedura in attesa delle sentenza di appello? Grazie
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26 aprile 2023
un altro chiarimento: sapevo che veniva iscritta a ruolo l'attività prevalente identificata dal codice ateco.
In questo caso l'attività prevalente è "ristorante" . Perchè devo considerare corretta la categoria secondaria "albergo con ristorante?. c'è una enorme differenza di tariffa, il ristorante paga tre volte tanto la tariffa prevista per l' albergo. In questo caso il cotribuete ha entrambe le qualifiche ma quella prevalente è il ristorante. Perchè devo accettare il codice ateco secondario?
Ringrazio per l'ulteriore supporto che vorrà darmi
In questo caso l'attività prevalente è "ristorante" . Perchè devo considerare corretta la categoria secondaria "albergo con ristorante?. c'è una enorme differenza di tariffa, il ristorante paga tre volte tanto la tariffa prevista per l' albergo. In questo caso il cotribuete ha entrambe le qualifiche ma quella prevalente è il ristorante. Perchè devo accettare il codice ateco secondario?
Ringrazio per l'ulteriore supporto che vorrà darmi
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TARI
24 aprile 2023
Buongiorno, da alcune segnalazioni (sottobanco) che mi sono pervenute, ho appreso che nel 2013 quando siamo passati in regime TARES un' attività commerciale molto imponente sul nostro territorio, denominata "Albergo ristorante.........." è stata iscritta a ruolo per 1000 mq con tariffa Albergo con ristorante in quanto i titolari hanno presentato denuncia nel 2013 indicando il codice ateco 55.1.
E' però evidente a "occhio nudo" che l'attività prevalente non è quella di albergo ma di ristorante, allora ho fatto una visura camerale dalla quale è emerso che il codice ateco prevalente è quello di ristorante 56.10.11 e poi ne ha altri tre secondari tra cui il 55.1.
Ho pensato di invitare il contribuente ad effettuare innanzitutto un aggiornamento dei mq in quanto ha ampliato il locale di un'altra sala ristorante chiudendo uno spazio aperto e contestualmente vorrei chiedere una conferma o modifica del codice ateco rilasciato in sede di allineamento banca dati nel 2013 quando siamo passati in regime tares.
Indipendentemente dalla dichiarazione del contribuente però io voglio fare la cosa giusta anche perchè sul nostro territorio c'è un'altra attività identica ma molto più piccola (parliamo di 300 mq) che è iscritta a ruolo correttamente ossia come ristorante.
Chiedo innanzitutto, dopo il confronto con il contribuente, se posso cambiare la categoria sul complesso dei 1000 mq per l'anno 2023 e andare a recupero della differenza di imposta per gli ultimi 5 anni (dandogli la possibilità di sanare in autonomia con il ravvedimento lunghissimo).
E chiedo se è possibile poter scindere i mq del fabbricato mettendo a ruolo il piano primo con tariffa "albergo con ristorante" e il piano terra come "ristorante". Ovviamente le tariffe cambiano considerevolmente da una all'altra categoria.
Come devo comportarmi per fare la cosa giustissima tenendo conto che sto andando a pestare i piedi di un contribuente molto influente in paese?
Grazie mille
E' però evidente a "occhio nudo" che l'attività prevalente non è quella di albergo ma di ristorante, allora ho fatto una visura camerale dalla quale è emerso che il codice ateco prevalente è quello di ristorante 56.10.11 e poi ne ha altri tre secondari tra cui il 55.1.
Ho pensato di invitare il contribuente ad effettuare innanzitutto un aggiornamento dei mq in quanto ha ampliato il locale di un'altra sala ristorante chiudendo uno spazio aperto e contestualmente vorrei chiedere una conferma o modifica del codice ateco rilasciato in sede di allineamento banca dati nel 2013 quando siamo passati in regime tares.
Indipendentemente dalla dichiarazione del contribuente però io voglio fare la cosa giusta anche perchè sul nostro territorio c'è un'altra attività identica ma molto più piccola (parliamo di 300 mq) che è iscritta a ruolo correttamente ossia come ristorante.
Chiedo innanzitutto, dopo il confronto con il contribuente, se posso cambiare la categoria sul complesso dei 1000 mq per l'anno 2023 e andare a recupero della differenza di imposta per gli ultimi 5 anni (dandogli la possibilità di sanare in autonomia con il ravvedimento lunghissimo).
E chiedo se è possibile poter scindere i mq del fabbricato mettendo a ruolo il piano primo con tariffa "albergo con ristorante" e il piano terra come "ristorante". Ovviamente le tariffe cambiano considerevolmente da una all'altra categoria.
Come devo comportarmi per fare la cosa giustissima tenendo conto che sto andando a pestare i piedi di un contribuente molto influente in paese?
Grazie mille
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21 aprile 2023
Ad un contribuente è stato emesso avviso di accertamento IMU nel quale si segnalava il mancato versamento di un immobile censito nella categoria C2 .
Il contribuente ricorre asserendo che il C2 se pur non nelle immediate “vicinanze” dell’abitazione principale lo dichiarava pertinenza è quindi esente come anche (dichiara) sostenuto dall’allora dipendente che si occupava dei tributi.
L’attuale personale ha fatto rilevare al contribuente che nell’abitazione principale, come rilevato dalla scheda planimetrica dell’accatastamento, era compreso un piano adibito a locale di sgombero, per cui il C2 che dichiaravano essere pertinenza non poteva risultare esente per il principio del numero di pertinenze in base alla categoria catastale.
Il contribuente continua a sostenere che l’errore è stato causato dall’ufficio tributi e che non vorrebbe pagare le sanzioni in quanto non rileva di avere colpa.
Si chiede se questo ufficio possa intervenire sullo stralcio delle sanzioni, anche non rilevando motivazioni valide, si chiede altresì autorevole parere da poter presentare al contribuente.
Il contribuente ricorre asserendo che il C2 se pur non nelle immediate “vicinanze” dell’abitazione principale lo dichiarava pertinenza è quindi esente come anche (dichiara) sostenuto dall’allora dipendente che si occupava dei tributi.
L’attuale personale ha fatto rilevare al contribuente che nell’abitazione principale, come rilevato dalla scheda planimetrica dell’accatastamento, era compreso un piano adibito a locale di sgombero, per cui il C2 che dichiaravano essere pertinenza non poteva risultare esente per il principio del numero di pertinenze in base alla categoria catastale.
Il contribuente continua a sostenere che l’errore è stato causato dall’ufficio tributi e che non vorrebbe pagare le sanzioni in quanto non rileva di avere colpa.
Si chiede se questo ufficio possa intervenire sullo stralcio delle sanzioni, anche non rilevando motivazioni valide, si chiede altresì autorevole parere da poter presentare al contribuente.
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ALTRO
20 aprile 2023
buon giorno dott. Cava,
sono Giuseppe Chessa dal comune di Dorgali, le scrivo per un quesito relativo al canone unico: il nostro regolamento, cito testualmente, prevede che "L’Ufficio – prima di provvedere sulla domanda di occupazione – verifica se in capo al richiedente risultano debiti liquidi ed esigibili, siano essi relativi all’oggetto del presente Regolamento e/o a qualsivoglia diverso titolo comunque riferibile ad entrate
proprie dell'Ente e, in caso di dilazione, verifica se i pagamenti rateali sono regolari".
Quindi effettuiamo una verifica a monte della regolarità contabile del richiedente nei confronti del nostro ente. Le domanda che ci poniamo sono:
a) se una tale previsione può essere indicata nel regolamento generale delle entrate;
b) vorremmo sapere se esiste una normativa legislativa specifica che disciplina questa possibilità;
c) quali sono, in caso di inadempienze tributarie del richiedente, i limiti e le facoltà degli uffici comunali.
cordiali saluti
sono Giuseppe Chessa dal comune di Dorgali, le scrivo per un quesito relativo al canone unico: il nostro regolamento, cito testualmente, prevede che "L’Ufficio – prima di provvedere sulla domanda di occupazione – verifica se in capo al richiedente risultano debiti liquidi ed esigibili, siano essi relativi all’oggetto del presente Regolamento e/o a qualsivoglia diverso titolo comunque riferibile ad entrate
proprie dell'Ente e, in caso di dilazione, verifica se i pagamenti rateali sono regolari".
Quindi effettuiamo una verifica a monte della regolarità contabile del richiedente nei confronti del nostro ente. Le domanda che ci poniamo sono:
a) se una tale previsione può essere indicata nel regolamento generale delle entrate;
b) vorremmo sapere se esiste una normativa legislativa specifica che disciplina questa possibilità;
c) quali sono, in caso di inadempienze tributarie del richiedente, i limiti e le facoltà degli uffici comunali.
cordiali saluti
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TARI
20 aprile 2023
Buongiorno, leggendo il suo regolamento TARI ho visto che l'esenzione per il luogo di culto la inserisce in quelle a carico del bilancio invece nel nostro questa esenzione è tar quelle obbligatorie. Potrebbe dirmi se ho interpretato male la norma ?
Ringrazio e porgo cordiali saluti
Ringrazio e porgo cordiali saluti
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18 aprile 2023
Una societa agricola “srl” che nel proprio statuto indica come oggetto l’esercizio delle attività agricole di cui all’art.2135 del c.c. e successive mm. ed ii., proprietaria dei terreni agricoli, il cui amministratore è iscritto alla previdenza agricola come imprenditore agricolo a titolo principale, può considerarsi esente dal pagamento dell’Imu ?
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